GENTE SENZA STORIA (Ordinary People) – Judith Guest

GENTE SENZA STORIA

Judith Guest

Recensione


Il primo romanzo di Judith Guest, una casalinga americana che evidentemente gode di una situazione privilegiata se trova il tempo per scrivere, è stato a lungo nelle classifiche dei bestsellers in America ed è stato tradotto in molte lingue.

E’ la storia di una famiglia media americana, che l’autrice ha saputo raccontare con efficacia, perché è attratta dallo studio dei rapporti interpersonali e, come ebbe a dire in un’intervista, durante la presentazione di questo libro, per lei… “la famiglia è il luogo ideale per studiarli e per studiare la mancanza di comunicabilità, che è un tipico problema di questi tempi…”.

Protagonista è un giovane, Conrad, alle prese con dei problemi più grossi di lui, tanto da arrivare a tentare il suicidio.
Ma procedo con ordine.
La causa del suo trauma psichico è il ricordo di Buck, suo fratello maggiore e suo migliore amico, morto in un incidente di barca sei mesi prima che Conrad, l’unica persona che si trovava con lui sulla barca, si chiuda in bagno con un pacchetto di lamette.
Dopo aver trascorso otto mesi in ospedale psichiatrico, Conrad ritorna in famiglia, ma non riesce più a legare né con i vecchi amici né con i genitori, che lo tengono sotto costante sorveglianza.
Solo Berger, uno psichiatra poco ortodosso, riuscirà a dargli una mano, perché è saggio, arguto, spiritoso.
Presto Conrad non vive che per andare agli appuntamenti con Berger, che è diventato il punto focale della sua esistenza.
C’è anche una ragazza, Jeannine.
Innamorandosene, Conrad si accorge di sentirsi ancora forte e necessario.

Se la vicenda si limitasse al recupero psicologico del ragazzo, la morale sarebbe troppo facile.
Invece Judith Guest vuole dimostrare come i genitori di Conrad siano alla fine più fragili del figlio.
Infatti le loro tragiche vicissitudini, invece di unirli maggiormente, hanno portato all’esasperazione tutte le normali ambivalenze della vita in famiglia: l’amore e il risentimento, il terrore e l’esaltazione, la colpa e il perdono.
La madre è quella che ne risente di più.
Convinta che il marito prenda le parti del figlio contro di lei, decide di partire per un viaggio a scadenza indeterminata.


Conclusioni

E’ la storia di una famiglia media americana, che l’autrice ha saputo raccontare con efficacia, perché è attratta dallo studio dei rapporti interpersonali e, come ebbe a dire in un’intervista, durante la presentazione di questo libro, per lei… “la famiglia è il luogo ideale per studiarli e per studiare la mancanza di comunicabilità, che è un tipico problema di questi tempi…”.

Voto

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