ALBICOCCHI IN FIORE – Vincent van Gogh

Albicocchi in fiore (1888)
Vincent Van Gogh
Museum, Amsterdam
Olio su tela cm 65,5 x 80,5

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Vincent van Gogh, temperamento assai emotivo, partecipa vivamente al rifiorire della natura, che coglie con gioia impressionistica.

I fiori, le foglie, sono riprodotti quasi singolarmente, con amorosa sensibilità, e sembrano sospesi ed evanescenti in un cielo di toni variati.

Notiamo il sottile intrico dei rami e la luminosità dell’insieme: è una sinfonia di colori e di profumi che ha qualcosa di musicale, di teneramente lirico: un’atmosfera estatica, come per un miracolo, pervade tutto il quadro.
Mi vengono alla memoria i versi della poesia, che forse tutti conosciamo, Sogno d’Estate, di Giosuè Carducci:

 e su le cime e al piano, per l’aure, pe’ rami, per l’acque,
correa la melodia spiritale di primavera;
ed i peschi e i meli tutti eran fior bianchi e vermigli,
e fior gialli e turchini ridea tutta l’erba al di sotto,
ed il trifoglio rosso vestiva i declivii de’ prati’…

Vincent van Gogh, nato a Groot-Zundert (Olanda) nel 1853, morì ad Auvers-sur-Oise nel 1890.

Solo dopo aver tentato senza successo le vie del commercio, dell’insegnamento e della predicazione evangelica, scoprì nell’arte figurativa la sua vera vocazione.

Fu in contatto con gli Impressionisti, in particolare con Pissarro, Seurat, Toulouse-Lautrec, Gauguin e si diede a lavorare senza sosta, malgrado andasse sviluppandosi in lui la pazzia. Tra l’altro si tagliò egli stesso un orecchio in segno di pentimento, dopo un litigio con l’amico Gauguin; trascorse un anno di internamento in manicomio, poi vuole ritornare a lavorare, ma, preso dallo sconforto, si uccise. 

Dopo aver seguito per un certo tempo Millet, Delacroix e altri, trovò formule nuove per esprimete la sua spiritualità tormentata e prendendo a modello oggetti comuni (La sedia…, Scarpe rotte…,  GirasoliIl letto) o figure di popolani e marinai, o paesaggi, seppe animarli di luce, di sogno, di sentimento.

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