LA SCIENZA DI CESARE LOMBROSO

Cesare Lombroso
Marco Ezechia Lombroso, che successivamente cambiò nome in Cesare (Verona, 6 novembre 1835 – Torino, 19 ottobre 1909), è stato un medico, antropologo, criminologo e giurista italiano, di origine ebraica, considerato pioniere e “padre” della moderna criminologia.
Esponente del Positivismo scientifico, è stato uno dei pionieri degli studi sulla criminalità, fondando l’antropologia criminale. Il suo lavoro è stato fortemente influenzato dalla fisiognomica, dal darwinismo sociale e dalla frenologia.

Opere di Lombroso:
Studi per una geografia medica d’Italia
L’uomo delinquente in rapporto all’antropologia, alla giurisprudenza e alla psichiatria
Genio e degenerazione
Considerazioni al processo Passannante
Gli Anarchici
Le più recenti scoperte ed applicazioni della psichiatria ed antropologia criminale
Grafologia
La donna criminale
Nuovi studi sul genio
La donna delinquente
La donna delinquente, la prostituta e la donna normale
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Desidero dare qualche indicazione su alcune opere di Cesare Lombroso e il giudizio marxista sull’autore e sulle sue opere.
I titoli precisi delle opere alle quali faccio riferimento sono: L’uomo delinquente in rapporto all’antropologiaalla giurisprudenza e alla psichiatria (1875, 5a edizione 1896)…., Genio e degenerazione (1897).
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Cesare Lombroso è stato in Italia il fondatore dell’antropologia criminale, risultato della coordinazione di Psichiatria, Antropologia e Criminologia. Sulla base di una serie di osservazioni (celebre quella fatta sul cranio di un famoso criminale) egli giunse a sostenere, cercando di dare una sistematicità scientifica alle sue concezioni, che alcune forme criminali derivassero da un ritorno all’istintività incontrollata di lontani progenitori, di cui si riproducevano anche note morfologiche (cranio, sviluppo dentario, lunghezza degli arti, sistema pilifero ecc.) che rendevano possibile la identificazione del delinquente sulla base dell’osservazione antropologica.
In altre parole, il Lombroso sosteneva che il delitto è in genere conseguenza di tendenze e fattori organici costituzionali o ereditari e che quindi il delinquente è predestinato e condannato ad essere tale.
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Cesare Lombroso aderì al Partito socialista ma è evidente che la sua concezione deterministica, piattamente positivistica, non ha nulla in comune con il marxismo.
Pur riconoscendo che sul piano clinico Lombroso è stato capace di raggiungere risultati notevoli (frutto soprattutto, più che della sua dottrina, delle sue capacità di medico), Antonio Gramsci lo colloca tra i “loriani”, tra coloro cioè che in Italia (e sono tanti) hanno pretesto di spacciare per “scienza” insulse banalità.
Esempio di cranio lombrosiano
(Museo di storia naturale sezione biomedica, Firenze)
Vedi qui file originale
Il punto di approdo della concezione del Lombroso è infatti il razzismo.
Non a caso, proprio dalla sua scuola uscì l’aberrante “concezione biologica della barbarie attribuita ai meridionali”, concezione che Antonio Gramsci ha così magistralmente sintetizzato nel suo saggio Alcuni temi della questione meridionale: secondo i maestri della scuola positiva (Lombroso, Ferri, Niceforo, Sergi) “il Mezzogiorno è la palla di piombo che impedisce più rapidi progressi allo sviluppo civile dell’Italia; i meridionali sono degli esseri inferiori, dei semibarbari o dei barbari completi, per destino naturale; se il Mezzogiorno è arretrato, la colpa non è del sistema capitalistico o di qualsivoglia altra causa storica, ma della natura che ha fatto i meridionali poltroni, incapaci, criminali, barbari, temperando questa sorte matrigna con la esplosione puramente individuale di grandi geni, che sono come le solitarie palme in un arido e sterile deserto“.
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Sebbene a Lombroso vada riconosciuto il merito di aver tentato un primo approccio sistematico allo studio della criminalità, tanto che ad alcune sue ricerche si ispirarono Sigmund Freud e Carl Gustav Jung per alcune teorie della psicoanalisi applicata alla società, la maggior parte delle sue teorie sono oggi destituite di ogni fondamento. Al termine di un controverso percorso accademico e professionale, Lombroso fu anche radiato, nel 1882, dalla Società italiana di Antropologia ed Etnologia.
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