Autoritratto, eseguito intorno al 1510 Biblioteca Reale a Torino |
LEONARDO DA VINCI ARTISTA E SCIENZIATO
Visitava gli ospedali per osservare un vecchio morente e correva ad assistere all’impiccagione d’un assassino. Indugiava a guardare l’innocente avidità d’un lattante al seno materno; poi, in segreto, perchè era disapprovato, sezionava un cadavere per poter dipingere poi con esattezza “la divina proporzione”.
Organi genitali maschili, vescica, canale urinario (in alto: polmone suino) (1508-1509) Raccolta di Windsor, RL 19098v |
Quest’ultimo era il perfido, furbo, brutale tiranno di Milano. Leggendo la lettera che Leonardo gli scrisse per offrirgli i suoi servigi, si fregò le mani: quell’uomo poteva essergli utile, perchè si affermava inventore d’un leggero ponte mobile, utilissimo all’inseguimento del nemico; diceva d’aver progettato delle pompe atte a prosciugare il fossato d’un castello cinto d’assedio; era esperto nella colata di enormi cannoni e aveva dei piani per la costruzione d’un carro armato semovente che aprisse la strada alle fanterie!
Disegni di macchine militari (1487-1490) Raccolta di Windsor, RL 12647 |
Montò su ruote la sua artiglieria, e inventò un tipo di cannone a retrocarica, in sostituzione delle goffe artiglierie che si caricavano dalla bocca.
Molla d’orologio e congegno per lo sganciamento automatico di carichi; a destra, una serie di catene articolate (1495-1499 circa) Biblioteca Nacional di Madrid I, Ms 8937, ff. 9v e 10r |
Quale esperto di fortificazioni militari, fu mandato sulle Alpi a munire le vallate contro le invasioni provenienti dal nord. E là, nella bella Engadina, vide il getto delle cascate balzanti giù dai dirupi, colse commosso fiori e felci con quelle dita che dovevano poi farli rivivere in eterno sulla tela.
La vergine delle rocce – Leonardo (Louvre) |
Da quelle sensazioni e dai ricordi d’infanzia nacque la Vergine delle Rocce, quadro in cui il paesaggio e la flora danno risalto, con la loro dolcezza silvestre, alla divinità della Madre adorabile, all’angelo bello come un sogno e al Bambino che piega la manina a benedire il suo compagno di giochi, San Giovanni…
Studio di testa femminile per la “Leda” (1506-1508 circa) Raccolta Windsor, RL 12517 |
Mentre dipingeva come un dio, Leonardo osava sognare, come pochi altri mortali hanno fatto, la conquista del mondo attraverso la scienza. Il cielo non era limite alle sue altissime meditazioni, nè il mare era troppo profondo per esse: e nel cielo e nel mare egli spaziò con l’immaginazione, certo che un giorno vi avrebbe spaziato anche il corpo.
Studio sul volo degli uccelli in rapporto alle correnti d’aria (1505 circa) Biblioteca reale di Torino – Codice sul volo, f. 8r |
Prima dei suoi tentativi di conquista dell’aria, Leonardo studiò perchè gli uccelli spicchino il volo contro vento e comprese perchè l’ala profilata li aiuti ad impennarsi in volo. Facendo esperimenti con dei modelli di carta, previde gli avvenimenti e le cadute a foglia morta, i tuffi in picchiata e le scivolate d’ala, e dette istruzioni particolareggiate per uscirne.
Metodo per sperimentare la forza dell’ala artificiale (1487-1490 circa) Institut de France, Parigi Ms B, f. 88v |
I più antichi disegni di Leonardo per una macchina volante fanno pensare ad una libellula, oppure ad un pipistrello. Intendeva che le ali battessero, e a questo scopo progettò una carlinga articolata di pezzi di cuoio cuciti insieme. Non potendo disporre d’altra forza motrice che di quella dell’uomo trasportato nella macchina, immaginò che il suo aviatore, steso bocconi nel telaio, remigasse nell’aria con le ali.
Vite inversa e sterzo per carro (1495-1499 circa) Codici di Madrid, Ms 8937, f. 14r |
In seguito, primo fra gli uomini, Leonardo ebbe l’idea di un’elica per la locomozione. Nel suo modello, l’elica gira in senso orizzontale, con la carlinga appesa sotto, come un elicottero. In un primo tempo pensò che l’aviatore dovesse premere con dei pedali per mettere in moto le pale dell’elica. Ma nel suo modello di cartone ricorse invece, come forza motrice, a una molla fortemente caricata. Secondo i suoi progetti, la macchina si sarebbe dovuta sollevare verticalmente. La teoria era giusta, ma, mancandogli un apparato motore leggero, non potè mai realizzarla.
Apparato respiratorio per Palombari (1508) Londra, British Museum, Codice Arundel, f. 24v |
Egli progettò case portatili prefabbricate, una macchina per fare le viti, un trattore a cingoli, una filatrice, e una draga.
Fu l’inventore di quello che oggi chiamiamo ingranaggio differenziale, di un anemometro, o misuratore del vento.
Esperimenti di sifoni di vari formati per studi sui vasi comunicanti (1506-1508 circa) Seattle, Hammer, f.34v |
Progettò grandi sottomarini, ma ne distrusse i disegni. Perchè, disse, c’è troppa malvagità nel cuore degli uomini, e ad affidare loro simili segreti si rischia di far loro praticare l’assassinio anche in fondo al male!
Studi di astronomia con spiegazione della “luce cinerea” della luna nuova (1506-1508 circa) Seattle, Hammer, f.34v |
Leonardo suggerì perfino la teoria atomica della materia. Previde anche dove questa avrebbe potuto condurci allorchè scrisse che di sotterra sarebbe sorto qualcosa che avrebbe stordito col suo fragore tutti coloro che vi fossero stati vicini, facendo cadere a terra morti gli uomini col suo alito, e devastando città e castelli. Agli uomini sarebbe parso di vedere nuove distruzioni nel cielo, e saettarne fiamme.
Leda col cigno, 1504 circa, n° I 466 Rotterdam, Museum Boymans-van Beuningen Incisione di Giovanni Vendramini (1812) tratta dall’originale prima del restauro |
Come artista, naturalmente, ebbe una fama superba, sebbene non senza rivali; dopo tutto, viveva ai tempi di Botticelli, di Raffaello, di Michelangelo. Ma il popolo artista della Firenze quattrocentesca gli faceva codazzo per le vie, e quando veniva esposto uno dei suoi bozzetti, la gente s’accalcava ad ammirarlo, come gli odierni maniaci del cinema quando c’è da vedere una “stella” in persona. Signorine e personaggi ricchissimi se lo disputavano; i Re gli chiedevano soltanto di onorare le loro corti; perchè la persona di Leonardo era diventata oggetto di un vero culto.
Studio per un “Cristo portacroce” (1495-1497 circa) Gallerie dell’Accademia a Venezia, n° 11r (231r) |
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2 – LA VERGINE DELLE ROCCE – Leonardo da Vinci
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L’ULTIMA CENA (Cenacolo) – Leonardo
SALA DELLE ASSE – Castello Sforzesco, Milano – Leonardo da Vinci
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DISEGNI DI LEONARDO – Galleria degli Uffizi a Firenze
DISEGNI DI LEONARDO – Gallerie dell’Accademia – Venezia
CODICE TRIVULZIANO – BIBLIOTECA DEL CASTELLO SFORZESCO a MILANO – Leonardo da Vinci
BIBLIOTECA AMBROSIANA, MILANO – GABINETTO NAZIONALE DELLE STAMPE E DEI DISEGNI – Leonardo da Vinci
DISEGNI IN EUROPA – Leonardo da Vinci
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RACCOLTA DI WINDSOR – Leonardo da Vinci
CODICE ARUNDEL (Londra, British Museum) – Leonardo da Vinci
CODICE ATLANTICO – Leonardo da Vinci
CODICE SUL VOLO DEGLI UCCELLI – Leonardo da Vinci
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