LA CONTADINA ALL’ARCOLAIO – Vincent Van Gogh

LA CONTADINA ALL’ARCOLAIO (1885) Vincent Van Gogh
RIJKSMUSEUM VINCENT VAN GOGH – AMSTERDAM
Tela incollata su cartone cm. 41 x 32,5

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Al ritorno in famiglia a Nuenen nel 1885, Van Gogh inizia a definire le basi del suo linguaggio pittorico: vuole elaborare un’arte moderna, libera dai modelli accademici.

Influenzato dalle sue letture (la Bibbia e Zola), e dall’ammirazione per i quadri di Millet, evoca la vita povera e laboriosa dei contadini, degli operai e dei tessitori.

Egli scrive al fratello Theo….

“Quando dico che sono un pittore di contadini è vero e tu vedrai meglio in seguito che questo mondo è il mio ambiente.
Non per nulla ho meditato tante sere accanto al fuoco, presso i minatori, gli scavatori di torba, i tessitori”.

Allo stesso modo del suo grande compatriota Rembrandt, Van Gogh immerge i suoi personaggi in un intenso chiaroscuro e i loro volti, con sempre maggiore semplificazione, divengono quasi primitivi.

Il lavoro e la fatica dei suoi modelli vengono resi con l’impiego di colori scuri, bituminosi.

“Io sono amareggiato dal fatto che alcuni pittori contemporanei ci privino del bistro e del bitume con i quali si possono dipingere tante cose magnifiche”…, scrive a Theo che, a Parigi, si era meravigliato della tavolozza così chiara degli impressionisti.

L’uso del colore, ancora pesante e greve, preannuncia quello, più violento, delle opere del periodo di Arles.

La “Contadina all’arcolaio” fu dipinto da Van Gogh nel 1885 ed appartiene al cosiddetto “periodo di Nuenen” momento decisivo per il pittore, caratterizzato dall’esecuzione dei primi capolavori.

Il quadro fa parte di una serie di studi raffiguranti tessitori e contadini al lavoro, che sono direttamente legati alla celebre composizione Mangiatori di patate, oggi conservata al Rijksmuseum Vincent Van Gogh di Amsterdam.

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