I NEMICI DI MUSSOLINI – Charles F. Delzell

I NEMICI DI MUSSOLINI

Charles F. Delzell

Introduzione

Questa storia dell’antifascismo italiano, dal delitto Matteotti fino alla proclamazione della Repubblica, è il frutto di una lunga e approfondita ricerca e, nello stesso tempo, della diretta esperienza del suo autore. Charles Delzell prestò infatti servizio nell’Esercito americano in Italia dal 1943 al 1945 e negli anni successivi vi tornò a più riprese, entrando in contatto con molti leader della Resistenza e intraprendendo un fitto scambio con gli studiosi italiani. In questo volume, Delzell delinea le ragioni, i percorsi e le prospettive degli uomini e dei movimenti politici che hanno dato vita alla Resistenza armata – la fase culminante di una lunga lotta protrattasi in Italia e all’estero per oltre un ventennio – partendo dal brutale assassinio del segretario socialista, che spostò lo scontro con il regime fuori dalle aule della democrazia parlamentare, e affrontando poi gli aspetti salienti del movimento antifascista: l’emigrazione all’estero, l’attività clandestina in Italia e la partecipazione alla Guerra Civile Spagnola, una sorta di prova generale della Resistenza armata iniziata l’8 settembre 1943. Dalla ricostruzione di Delzell, emergono le scelte dei partigiani, l’eroismo e il sacrificio degli anonimi, la tenacia della propaganda clandestina, i conflitti politici interni e lo sforzo collettivo: un’immagine complessa e obiettiva degli uomini e delle idee che hanno cambiato radicalmente la Storia del nostro Paese.


Recensione

Alla letteratura storiografica sul fascismo e la lotta antifascista, letteratura che per me è tuttora in via di elaborazione ed alla quale hanno dato finora il loro contributo le opere di Chabod, Alatri, Zangrandi, Salvatorelli e Mira, De Felice ecc., oltre le varie raccolte di “lezioni” e testimonianze, si è aggiunto (anche se il titolo non mi sembra il più adatto…, perchè non di nemici di Mussolini si tratta ma di nemici del fascismo) quest’opera di Charles F. Delzell, pubblicata da Einaudi), che, dal delitto Matteotti alla Resistenza, mette particolarmente in luce i fatti e gli uomini dell’antifascismo italiano.

Il libro è di uno studioso americano che, arrivato in Italia, con l’esercito americano, nel 1943, ebbe occasione di avvicinare capi notevoli dell’antifascismo e da essi attingere testimonianze sul ventennio.

Scrisse Luigi Longo che la Resistenza italiana deve considerarsi nata col fascismo stesso…, inizia, quindi la storia dell’antifascismo dal delitto Matteotti (quando si portò su piú larga base l’opposizione, fino ad allora limitata al campo socialista e comunista)…, coglie un momento cruciale e propulsivo dell’opposizione antifascista: il colpo di Stato del gennaio 1925 apriva la via alla fase piú acuta di quel fosco periodo della storia d’Italia, caratterizzata dall’imperversare del Tribunale speciale e dalla soppressione d’ogni libertà…, quindi l’emigrazione antifascista e, nel tempo stesso, l’attività clandestina in Italia del Partito Comunista (non esattamente, quindi, a mio avviso, il Delzell definisce “isolamento” dei comunisti questa loro particolare combattività, che si manifestò prima e dopo dell’epoca del Fronte Popolare).

Emergono da queste pagine le grandi figure dell’antifascismo, l’eroismo degli oscuri, la tenacia e l’audacia dei propagandisti, il sacrificio degli attentatori, il contributo eroico alla guerra in difesa della libertà della Spagna, la resistenza armata nella guerra di liberazione.

Attraverso questo libro, che offre un ricchissimo materiale informativo, emerge, almeno nelle sue linee essenziali, un quadro vivo degli sforzi compiuti dalla parte più avanzata del popolo italiano per la riconquista della libertà.

 

Conclusioni



Voto

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Una risposta a “I NEMICI DI MUSSOLINI – Charles F. Delzell”

  1. Beh, non volgio essere lungo e noioso, perciò mi limiterò a riportare che secondo la mia opinione il nocciolo della questione sta nella confusione – nel senso di coincidenza e riunione in un’unica essenza di due cose che sarebbero per loro natura ben distinte.
    La commistione che esiste indubitabilmente tra musica e politica, non ho mai dubitato che esistesse. Sono favorevole a qualsiasi discussione che interessi il mondo della musica (o del cinema, dei libri, dei cartoni animati, della pubblicità, ecc.) e pertanto anche in relazione alla politica.
    E non credo ci sia nulla di anti-ghidipallico nel cantare canzoni.
    A parte l’ignoranza di quanti cafonescamente fanno richieste ignorando i contenuti, ciò dovrebbe essere un vanto, e di ciò mi sembra che tutti ne abbiano dato atto anche in un clima un po’ teso come in questi giorni.
    Il contenuto dei siti è libero, ovviamente, così come quello dei blog.
    Ma mentre il blog è un taccuino di appunti e l’utente sa che può trovare ogni sorta di riflessione, il nome che si attribuisce al sito di solito è ghidipallico e ne connota una sorta di autoclassificazione; per esempio se un sito si chiamasse “AutoDiLussoGiapponesi”, uno si aspetta che all’interno ci siano argomenti che riguardano le auto di lusso giapponesi, e non i commenti sulle ghidipalle!

    Perché da come parli sembra che il contenuto del sito sia un tutt’uno.

    Sono venuto meno al mio iniziale intento di essere sintetico, perciò concludo riservandomi la facoltà di intervenire ulteriormente, e con la speranza di non essere mai “ghidipallico”! 😉

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