ARTHUR SCHOPENHAUER – Vita e opere

 

 Ritratto di Arthur Schopenhauer (1815-1818) Ludwig Sigismund Ruhl

ARTHUR SCHOPENHAUER

Arthur Schopenhauer (Danzica, 22 febbraio1788 – Francoforte sul Meno, 21 settembre 1860). Figlio di Heinrich Floris Schopenhauer, proprietario terriero e ricco commerciante, e da Johanna Trosiener, donna di grande sensibilità e intelligenza, frequentatrice di ambienti letterari ed essa stessa scrittrice nota. Dopo la caduta della repubblica di Danzica sotto il dominio prussiano, il padre, di convinzioni repubblicane, si trasferì con la famiglia ad Amburgo, ove intensificò la sua attività commerciale. Preoccupato del carattere chiuso e riflessivo del figlio, Heinrich Schopenhauer cercò di distrarlo con viaggi e permanenze all’estero: dal 1797 al 1799 Arthur abitò a Le Havre, presso un commerciante amico, e successivamente, tra il 1803 e il 1804, compì un lungo viaggio in Olanda, Inghilterra, Francia, Svizzera e Austria. L’intento del padre era anche quello di far conoscere il più possibile il mondo al figlio per prepararlo all’attività commerciale a cui lo aveva destinato e a cui il giovane si dedicò a malincuore, per compiacere il padre. Questi viaggi ebbero però il risultato di aprire la mente del giovane a paesi e culture europee diverse, contribuendo a formarlo ad una cultura europea di vasto respiro e con una grande padronanza delle lingue straniere.
Nel 1805 comincia a lavorare nel commercio; nell’aprile il padre muore suicida, ed il giovane Schopenhauer continua per altri due anni l’attività commerciale, quasi per onorare la volontà paterna. Ma, dotato di un ricco patrimonio finanziario e terriero e privo di preoccupazioni economiche, è ormai in grado di potersi dedicare liberamente ai suoi autentici interessi filosofici, scientifici e letterari.
Nel 1807, infatti, decide di seguire questa sua vera vocazione, incoraggiato in questo dalla madre, e inizia gli studi classici a Gotha per terminarli a Weimar, ove la madre si era nel frattempo trasferita, aprendo un salotto letterario frequentato da intellettuali di primissimo piano, tra cui Goethe Wieland. Si iscrive quindi all’Università di Cottinga, ove Gottlob Ernst Schulze lo inizia alla conoscenza di Platone e di Kant, che rimarranno i suoi veri maestri filosofici. Nel 18111 segue a Berlino le lezioni di Fichte, maturando però ben presto un distacco dall’idealismo, che si trasforma in opposizione implacabile. Nel 1813 si dedica alla stesura della dissertazione Sulla quadruplice radice del principio di ragion sufficiente, con cui consegue sul finire dello stesso anno il dottorato in filosofia presso l’Università di Jena. Importante, in questo periodo, la conoscenza di Friedrich Majer, orientalista, dal quale viene iniziato alla conoscenza delle filosofie e della cultura orientale, che tanto rilievo avranno nella sua filosofia.
Stabilitosi successivamente a Dresda, nel 1816 pubblica il Trattato sulla vista e i colori e lavora intensamente alla stesura di quello che sarà il suo capolavoro, Il mondo come volontà e rappresentazione, che uscirà presso l’editore Brockhaus nel 1818.
Dopo un anno di permanenza in Italia, nel 1820 consegue a Berlino la libera docenza e tiene il suo primo corso libero presso quella università, facendo coincidere, per ostilità con Hegel, le sue ore di lezione con quelle del grande filosofo, allora all’apice del successo. Il risultato assai deludente fu che Schopenhauer dovette interrompere il corso per mancanza di studenti, e da allora maturò un disprezzo – assai giustificato in uno spirito libero, ricco di varia cultura e cresciuto in ambienti di alta cultura – per l’ambiente universitario e la filosofia accademica.
Compì quindi un secondo viaggio in Italia nel 1822, e l’anno successivo, dopo varie permanenze a Monaco, Dresda, Berlino e altri luoghi, decide di stabilirsi a Francoforte sul Meno. Qui dedicherà la sua vita, povera di fatti esteriori, allo studio e alla produzione filosofica, che si fa particolarmente intensa; nel 1836 pubblicala Volontà nella natura e nel 1841 I due problemi fondamentali dell’etica, in cui riunisce due scritti di etica: la Libertà del volere umano, del 1839, scritta per partecipare ad un concorso dell’Accademia norvegese di Trondheim, che fu premiato , e Il fondamento dello morale, del 1840, presentato ad un concorso bandito dalla Società reale di Danimarca, che fu invece contestato.
Nel 1844 pubblica una nuova edizione del Mondo come volontà e rappresentazione, a cui unisce un ponderoso volume di Supplementi, che sviluppano e arricchiscono di nuove riflessioni e tematiche le idee centrali della sua opera principale. Ma anche questa volta come la precedente, I’opera non ebbe successo.
Ma il successo arrivò infine proprio con la pubblicazione dei Parerga e Paralipomena;lo stile limpido e letterariamente pregevole (in cui si nota quanto egli avesse fatto tesoro della frequentazione personale e letteraria di Goethe e degli altri scrittori che aveva conosciuto e letto) e la facilità con cui esponeva problemi filosofici complessi e profondi, insieme a riflessioni morali sulle esperienze di vita, sortirono un effetto che le altre opere non avevano potuto produrre. Un pubblico sempre più vasto comincia ad interessarsi di Schopenhauer; il famoso storico della filosofia Johann Eduard Erdmann (Wolmar, 13 giugno 1805 – Halle sul Saale, 12 giugno 1892)  gli dedica due saggi nel 1853 e nel 1854, mentre, ancora nel 1853, usciva sulla Westminster Review un saggio rilevante di John Oxenford (12 agosto 1812 – 21 febbraio 1877) sul suo pensiero, diffondendone cosi la conoscenza anche all’estero ed inaugurando una serie di studi anche di filosofi accademici sulla filosofia schopenhaueriana. Intanto si moltiplicava la schiera degli amici e dei discepoli, sull’onda di un insperato successo.
Stava attendendo alla riedizione delle sue opere principali quando la morte lo colse, nel pieno del successo, nella sua casa di Francoforte, il 2 settembre 1860.
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LE OPERE

Sulla quadruplice radice del principio di ragion sufficiente (titolo originale: Über die vierfache Wurzel des Satzes vom zureichenden Grunde), 1813.
Sulla vista e i colori (titolo originale: Über das Sehen und die Farben), 1816.
Il mondo come volontà e rappresentazione (titolo originale: Die Welt als Wille und Vorstellung), 1818/1819, secondo volume, 1844.
Sul volere nella natura (titolo originale: Über den Willen in der Natur), 1836.
Sulla libertà del volere umano (titolo originale: Über die Freiheit des menschlichen Willens), 1839.
Il fondamento della morale (titolo originale: Über das Fundament der Moral), 1840.
Parerga e paralipomena (titolo originale: Parerga und Paralipomena), 1851.

OPERE POSTUME

Aforismi sulla saggezza del vivere (scelti dai Parerga und Paralipomena)
Consigli sulla felicità (antologia dagli Aforismi)
Come pensare da sé. Antologia essenziale per chi vuole usare la propria testa
Il giudizio degli altri
Il primato della volontà
La filosofia delle università
L’arte di conoscere se stessi
L’arte di essere felici esposta in 50 massime
L’arte di farsi rispettare esposta in 14 massime
L’arte di insultare
L’arte di invecchiare
L’arte di ottenere ragione esposta in 38 stratagemmi
L’arte di ottenere rispetto
L’arte di trattare le donne
L’arte della musica
Memoria sulle scienze occulte
Metafisica dei costumi. Lezioni filosofiche
Metafisica dell’amore sessuale. L’amore inganno della natura
Sulla felicità e sul dolore
Sulla lettura e sui libri
Sulla lingua e sulle parole
Sulla religione (antologia da varie opere)
Sul mestiere dello scrittore e sullo stile

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VEDI ANCHE . . . 

ARTHUR SCHOPENHAUER – Vita e opere (Life and Works)

IL MONDO COME VOLONTÀ E COME RAPPRESENTAZIONE (The World as Will and Representation) – Arthur Schopenhauer