L’ARTE NEL CRISTIANESIMO – Milano – Ravenna – Costantinopoli

Basilica di S. Ambrogio – Milano

.
CRISTIANESIMO E IMPERO

.
È con Costantino che il cristianesimo può manifestarsi senza più timori ed affermarsi attraverso costruzioni per il culto appositamente progettate. Spetta infatti all’imperatore l’emanazione nel 313 d.C. del cosiddetto editto di Milano, col quale si proclamava la libertà di culto per i cristiani.

In precedenza i cristiani si riunivano in case private, dette con termine latino domus ecclesiae, case della comunità (la più antica conservata si trova a Doura Europos, in Asia Minore).

Già prima però sono documentati i primi passi della nuova religione (che trovò fertile terreno nell’orientamento spiritualistico della cultura dell’impero sin dal l secolo d.C.) attraverso le testimonianze fornite dalle catacombe.

 Doura Europos – Rovine della casa-chiesa cristiana (Vedi qui file originale)
Il termine (derivato da una località della via Appia presso Roma, e convenzionalmente estesosi) indica lunghe gallerie scavate nella roccia e adibite a cimitero.
Roma, grazie alla natura del terreno, presenta il massimo sviluppo di tale forma, ma non ne sono prive anche altre città (ad esempio Napoli e Siracusa).
Per la legge romana le sepolture dovevano  rigorosamente essere all’esterno della cerchia muraria.
Così nel corso dell’alto medioevo le catacombe vennero progressivamente abbandonate, soprattutto per la pericolosità rappresentata dal suburbio. Esse vennero riscoperte solo nel XVI secolo, ed è grande merito di S. Filippo Neri e della congregazione da lui fondata (i Filippini) averne ravvivato il culto.
Le sepolture si presentavano in forma molto semplice (loculo) o più complessa (arcosolio).
Esse non sono riservate esclusivamente ai cristiani: vi sono infatti casi di catacombe pagane o giudaiche. Qui apparvero i primi simboli della nuova religione (il pesce e l’ancora, simboli di Cristo; la palma, simbolo del martirio ecc.) e qui si iniziò a dare forma alla divinità, fatto che nella religione ebraica, dalla quale quella cristiana deriva, era rigorosamente vietato.
Cristo ad esempio viene raffigurato innanzi tutto come giovane imberbe e sapiente (Cristo filosofo); solo in un secondo tempo (col IV secolo) assumerà un atteggiamento accigliato e solenne, caratterizzato da una fluente barba (tipo siriaco).
.

MILANO

.
Milano diviene una delle due capitali dell’impero sotto il governo di Massimiano (286-305 d.C.). La città deve così dotarsi delle infrastrutture necessarie per la permanenza della corte (palazzo imperiale, terme, circo, uffici per l’amministrazione ecc.), e si ingrandisce, richiedendo la costruzione di nuovi tratti delle mura.

Accanto all’imperatore grandeggia in città la figura del vescovo: dal 374 è eletto infatti Ambrogio, protagonista della lotta contro gli ariani (eresia presto sorta ad Oriente, a cui aveva aderito la corte, che riteneva Cristo, in quanto fattosi uomo, partecipe di un grado di divinità inferiore a quello di Dio padre).

Basilica di S. Nazaro – Milano (Vedi qui file originale)
È grazie agli scritti di Ambrogio che siamo informati con sufficiente precisione degli edifici cristiani di Milano: esisteva una cattedrale vecchia, una più recente e grande dedicata al Salvatore (e poi a S. Tecla), ed una basilica Portiana.

Lo stesso vescovo fece costruire una basilica dedicata ai martiri (attuale S. Ambrogio), una dedicata agli Apostoli (attuale S. Nazaro), la basilica di S. Dionigi e forse quella di S. Simpliciano.

Basilica di S. Simpliciano – Milano
Nessuna notizia si possiede invece al riguardo di S. Lorenzo, uno dei più famosi edifici dell’Occidente cristiano, sorto tra la fine del IV e gli inizi del V secolo, riutilizzando pietre della vicina arena. Il grande edificio a pianta centrale, anticamente preceduto da quadriportico, è articolato attraverso l’innesto di tre cappelle (S. Sisto, S. Ippolito, S. Aquilino).

In S. Aquilino, forse destinata a mausoleo imperiale, vi sono ancora preziosi resti di mosaici parietali.

San Lorenzo Maggiore a Milano, basilica paleocristiana a pianta centrale; sono annessi alla chiesa altri tre edifici: la cappella di Sant’Ippolito, l’oratorio di Sant’Aquilino e quello di San Sisto (Vedi qui file originale)

.

RAVENNA

.

Col 402 l’imperatore Onorio, temendo per la posizione eccessivamente esposta di Milano, si rifugia con la corte nella ben difesa Ravenna, circondata dalle acque e a breve distanza dal porto di Classe, sede della flotta imperiale.

Mausoleo di Galla Placidia – Ravenna
Come nel caso di Milano la città viene ben presto impreziosita da nuovi edifici.
Committenti privilegiati sono naturalmente i membri della corte ed i familiari dell’imperatore. Va ricordata in particolare la sorella Galla Placidia, fondatrice delle basiliche di S. Giovanni Evangelista e di S. Croce. Legata all’atrio (ardica) di quest’ultima è la piccola costruzione del cosiddetto mausoleo di Galla Placidia, raffinato scrigno interamente trasfigurato dalla decorazione musiva.
.
Basilica di S. Apollinare in Classe, a Ravenna, venne eretta nella prima metà del VI secolo con struttura muraria tipicamente bizantina: sottili mattoni con larghi strati di malta. L’interno è a tre navate divise da 24 colonne dl marmo greco
Basilica di S. Apollinare Nuovo – Ravenna

Alla fine del V secolo Ravenna diviene residenza di Teodorico, capo della popolazione barbarica dei Goti e signore d’Italia. Egli fa costruire nei pressi del suo palazzo la basilica di S. Apollinare Nuovo e fuori dalle mura il proprio sepolcro, esempio dell’incontro tra la cultura barbara e la sempre viva esperienza classica.

 Basilica di S. Vitale – Ravenna

Scomparso il regno goto dopo la lunga e sanguinosa guerra che I’aveva contrapposto a Giustiniano, Ravenna si arricchisce di un nuovo straordinario monumento: la basilica di S. Vitale.

È un corpo ottagono (con atrio collocato tangente ad uno spigolo) scandito da grandi pilastri e circondato da un deambulatorio; il presbiterio, non assiale, è interamente rivestito da mosaici, tra i quali spiccano due pannelli raffiguranti la consacrazione della basilica da parte del vescovo Massimiano e degli imperatori Giustiniano e Teodora (i quali però non visitarono mai Ravenna).
Si tratta quindi di un avvenimento simbolico, e questa natura è sottolineata dal fasto smagliante dei colori e dall’annullamento totale di ogni realtà spaziale: la corte sembra vivere in una dimensione eterea, che nulla ha in comune con l’esperienza quotidiana.
.

COSTANTINOPOLI

.
La città venne fondata nel 330 da Costantino sul luogo già occupato da un insediamento greco (Bisanzio). Ormai il ruolo politico ed amministrativo di Roma si era affievolito e occorreva una capitale nuova, dalla quale poter agevolmente controllare le turbolente frontiere.
Essa venne concepita come una “seconda Roma”, e con la divisione dell’impero alla morte di Teodosio divenne capitale della parte d’oriente, (ruolo che mantenne con alterne fortune sino alla conquista turca del 1453).

Chiesa di S. Sofia – Costantinopoli (Istanbul)
Il nucleo urbano fondamentale è costituito dal palazzo imperiale, presso il quale venne eretta una cappella che presto divenne la chiesa principale (S. Sofia), e l’ippodromo, nel quale si riuniva il popolo per le cerimonie più importanti e per i giochi.
Qui si trova ancora l’obelisco eretto dall’imperatore Teodosio, la cui base costituisce una delle più importanti testimonianze della scultura tardo-antica. Centro della vita cittadina era il foro di Costantino, nel quale venne collocata una colonna commemorativa dell’imperatore.
La basilica di Santa Sofia (in greco “sapienza” e riferita a quella divina che assiste l’imperatore) è forse la più significativa realizzazione architettonica di questo periodo: la poderosa struttura, accentrata da una cupola di dimensioni inusitate (presto crollata e ricostruita), è completamente trasformata dalla luce che la pervade e ne modula con effetti pittorici gli spazi.
.
Pianta e sezione longitudinale di S. Sofia a Istanbul (Costantinopoli).
Venne eretta da Giustiniano al posto di una precedente basilica
.