MASSONERIA – Il Grande Oriente d’Italia

GREMBIALE DI UN ALTRO GRADO DELL’ARCO REALE 
Tra i riti massonici, l’Arco Reale è la “Scuola” di perfezionamento di più chiaro richiamo ai simboli di stampo biblico e presuppone per i suoi aderenti un’approfondita conoscenza del le antiche architetture.

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MASSONERIA 

Il Grande Oriente d’Italia

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Il Grande Oriente d’Italia è la più importante comunione massonica italiana. Conta circa 18.000 aderenti ed è riconosciuto dalla catena di obbedienze regolari che fanno capo alla Gran Loggia Unita di Londra. É conosciuto anche come “Massoneria di Palazzo Giustiniani”, con riferimento alla sua storica sede di Roma.
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Il Grande Oriente d’Italia è, in pratica, una “Gran Loggia” e, come tale, ha il diritto e il dovere dl governare le Logge che operano nei primi tre gradi (Apprendista, Compagno d’Arte e Maestro) e che si sono poste alla sua obbedienza.
La sua guida è soltanto politica e amministrativa, poiché ogni Loggia od officina è di per sé sovrana nello scegliere i propri dignitari (Maestro Venerabile, Primo e Secondo Sorvegliante, Oratore, Segretario), cosi come questi ultimi sono pienamente liberi di organizzare e sviluppare particolari lavori, per ciascuno dei gradi sotto la loro giurisdizione.
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Il Grande Oriente (o Gran Loggia) è, dunque, unicamente un organo di direzione o coordinamento, oltre che di rappresentanza nei confronti del mondo esterno o “profano”.
Il suo vertice riproduce quello della Loggia, comprendendo un Gran Maestro, un Primo Gran Sorvegliante, un Secondo Gran Sorvegliante e cosi via. É in sua facoltà, inoltre, riconoscere uno o più Riti, i cosiddetti “corpi di perfezionamento”, ai quali i massone può accedere, una volta conseguito il grado di Maestro.
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Oggi, il Grande Oriente d’Italia riconosce tre diversi rami rituali: il Rito dell’Arco Reale o di York, sta nella variante inglese sia in quella americana, il Rito Scozzese Antico e Accettato e il Rito Simbolico Italiano.
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Quali le caratteristiche di ciascuno di essi?
Il Rito di York è di chiara ispirazione biblica e, in quanto a patrimonio simbolico, è il corpo rituale che appare più saldamente legato all’originaria filosofia libero-muratoria.
Il Rito Scozzese Antico e Accettato è, invece, più eclettico, comprendendo gradi e titoli di svariata origine: templare, rosacrociana, ermetica. cabalistica.
Il Rito Simbolico Italiano, infine, è peculiare del nostro Paese e potrebbe persino definirsi un “non rito”; esso raduna, infatti, in una sola “camera superiore” (quella dei Maestri Architetti) quei massoni che si impegnano a rinunciare agli alti gradi di qualunque sistema o regime; per lo più comprende fratelli particolarmente dediti ad attività sociali, in senso lato, ma tuttavia non mancano, fra di essi, anche gli esoteristi.
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A parte, completamente a parte, va considerato il caso della “Loggia Propaganda due”, da anni al centro di polemiche, di accuse e di contraccuse.
Nata verso la fine dell’Ottocento, quando alla testa del Grande Oriente si trovava il banchiere Adriano Lemmi, demolita in seguito a uno scandalo che aveva travolto la Banca Romana, poichè alcuni suoi uomini vi apparivano coinvolti, forse più a torto che a ragione, la “P 2” era stata costituita perché divenisse una specie di Senato della Massoneria di Palazzo Giustiniani e, in effetti, di essa avevano fatto parte uomini illustri come Giosuè Carducci e Giuseppe Zanardelli.
Rinata nel 1955, la “P2” comincia, nel 1971, un’occulta espansione verso i centri di potere. Almeno, così pare. In effetti, Licio Gelli, dapprima Segretario e poi Maestro Venerabile dell’officina, è uomo molto abile e riesce a entrare in contatto con gli uomini che contano.
Certo, un ritualista avrebbe avuto molto da dire sul modo affrettato con cui venivano effettuate le iniziazioni ai vari gradi e non si capisce se Gelli agisse soltanto per smania di affermazione personale, o se fosse manovrato, a sua volta, da altri, oppure ancora se avesse il progetto di vivificare il sogno sinarchico cioè il processo di unificazione dell’Europa che farebbe perno su una ragnatela di centri di potere espressi da tre grandi collegi elettorali, tre grandi ministeri e da tre superiori consigli, ciascuno rispettivamente dell’economia, finanza, industria e agricoltura; della vita morale, potere giuridico e giudiziario; e della vita intellettuale, insegnamento e ministri di tutte le confessioni.
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Comunque sia, Gelli riuscì sempre (o quasi sempre) a riconquistare la fiducia dei Gran Maestri che via via si succedevano a Palazzo Giustiniani: Giordano Gamberini, Lino Salvini ed Ennio Battelli. Quest’ultimo, a dire il vero, cercò di affrontare il problema e volle tentare di trasferire un poco alla volta, in altre Logge, i migliori elementi della “P2”.
In parte vi riuscì, ma la sua azione era cominciata troppo tardi e si sviluppò con soverchia lentezza. Così,  Battelli ha finito persino per apparire corresponsabile di una situazione che, in realtà, si era creata ben prima del suo triennio di Grande Maestranza (1979-1981).
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E oggi? Oggi si sa , a sua volta, uno dei gangli di un più vasto organismo, con sedi a Ginevra, Montecarlo e Parigi, che aveva la denominazione, un po’ anodina, di “Centro Esecutivo Massonico”.
Quali erano gli scopi reali di codesta “Massoneria parallela”?
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La ricerca spirituale esulava certo dai suoi fini e, d’altra pane, come organizzazione affaristica era superflua. Esistono infatti dozzine di altre associazioni che consentono di operare a livello politico e finanziario con maggiore speditezza e senza suscitare sospetti.
Potrei anche sbagliarmi, ma si ha, insomma, la vaga impressione che la “P2” e il “Centro Esecutivo Massonico” fossero solo vuote forme che ancora attendevano un reale contenuto.
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