ELOHIM CREATING ADAM – William BLAKE

ELOHIM CREATING ADAM  – Particolare (1795)
William Blake (1757-1827) Pittore inglese
Ubicazione: TATE GALLERY LONDRA
Inchiostro e penna acquerellati cm 43 x 53

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William Blake nacque il 28 novembre 1757 a Londra, nel quartiere di Soho. I genitori lo incoraggiarono a coltivare i suoi interessi
artistici e a collezionare stampe di maestri italiani. Ancora bambino fece un primo apprendistato presso la scuola di disegno di Henry Pars, e quindi, a partire dal 1772, lavorò per circa sette anni presso l’incisore James Basire.
Entrato alla Royal Academy, allora diretta dal famoso artista Joshua Reynolds, Blake studiò soprattutto Michelangelo, ma l’intolleranza
verso il rigido statuto dell’Accademia lo indusse ad abbandonarla e grazie all’aiuto della moglie e del fratello aprì un piccolo negozio di stampe. Il fallimento dell’attività commerciale e la precoce morte del fratello gettarono Blake in un profondo stato di disperazione che riuscì a superare grazie all’aiuto della moglie e degli amici Tom Paine e William Godwin, attivi riformisti sociali. Le scarse risorse finanziarie indussero Blake a dedicarsi a tempo pieno all’incisione, ottenendo in questo campo sorprendenti risultati: al 1789 risalgono le illustrazioni per I canti dell’Innocenza e al 1794 quelle per I canti dell’inesperienza; fra il 1804 e il 1818 fu pubblicato il suo poema Gerusalemme, corredato da un apparato iconografico di circa duecento incisioni. A seguito del suo incontro nel 1818 con il pittore Linnell, gestore del salotto intellettuale che si riuniva nella sua casa a Hampstead, Blake pubblicò una serie di illustrazioni per Il libro di Giobbe, seguita a ruota dalle incisioni per l’illustrazione della Divina Commedia di Dante, ambizioso progetto mai portato a termine a causa della morte dell’artista, avvenuta il 12 agosto 1827. Di quel lavoro restano sette incisioni e oltre cento disegni incompiuti.

Questo lavoro, ELOHIM CREATING ADAM , eseguito nel 1795, è il primo delle grandi serie di incisioni colorate a cui Blake si dedicò per illustrare dei libri. Esso raffigura Elohim, nome ebraico per indicare il Dio nel suo ruolo creatore del mondo e giudice, nell’atto di dare la vita ad Adamo. Chiuso nel suo buio moralismo, Blake illustra l’avvenimento come un fatto negativo: l’uomo è assoggettato dal mondo materiale, simboleggiato dal serpente avvolto attorno al ramo da cui prende vita Adamo. Ci troviamo davanti a una rappresentazione sacra fuori dagli schemi tradizionali, dove incubo e allucinazione si accomunano, generando un grande senso di inquietudine. La visione, incupita dai toni bruni, è intrisa di un affascinante misticismo che poi caratterizza l’opera di Blake, che utilizzava pittura e poesia come specchio su cui riflettere il proprio tormento interiore.

L’opera, siglata W.B. e datata 1795, nel 1806 era nella collezione di Thomas Butts; nel 1906 fu venduta a W. Grahm Robertson e gli eredi di questi la donarono nel 1939 alla Tate Gallery di Londra, dove si trova ancora oggi.

William Blake ritratto da Thomas Philips nel 1807

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