IL CERVO ALLA FONTE – Gustave Courbet

IL CERVO ALLA FONTE (1861)
Gustave Courbet (1819-1877)
Olio su tela cm 280 x 275
Musée des Beaux-Arts, Marsiglia

.

Il dipinto raffigura il momento più drammatico della caccia: il cervo, ormai stremato dalla fuga e costretto dal pericolo incalzante, si lancia verso il fiume, quindi verso una morte sicura. Le dimensioni della tela, eccezionali per un soggetto solitamente considerato inferiore nella gerarchia dei generi, accentua il carattere tragico di questo episodio dove il cervo, reso con grande naturalismo, appare solo in un paesaggio desolato. Courbet, egli stesso grande amatore della caccia, scrisse: “… il bello non può che venire dalla natura”..
Tuttavia, l’opera è ancora intrisa di elementi cari al Romanticismo: il senso di solitudine nei confronti della natura; il sentimento sublime che è stimolato dalla vastità dell’orizzonte, dal cielo che incombe sulla terra e dalle luci che rendono indefinito il paesaggio.
È possibile che per questa composizione Courbet si sia ricordato del paesaggio della Baviera e della Franconia, paesi da lui più volte visitati; inoltre è stato rilevato un forte legame fra quest’opera e un’incisione raffigurante un soggetto simile – pubblicata su Le Magazine pittoresque nel 1851 – di Henry Landseer, un artista inglese molto apprezzato fra i suoi contemporanei per la sua abilità nel ritrarre gli animali.

Courbet dipinse questo quadro nel 1861, la stessa data che compare nella firma in basso a destra; nello stesso anno l’artista lo inviò al Salon, dove è citato con il numero 718. Un`altra opera con analogo titolo fu presentata a un’esposizione allestita a Besançon nel 1860.
Il cervo alla fonte è attualmente esposto al Musée des Beaux-Arts di Marsiglia che lo comprò direttamente da Courbet nel 1865 per 3.000 franchi. Allo stesso Museo appartiene anche un’altra importante opera dell’artista francese, Paesaggio con lavandaie.

 

Courbet profeta dell’unità europea

Per motivi legati alla sua professione, Courbet si recò più volte in Germania. Grazie alla sua presenza in quel paese l’artista ebbe modo di diffondere, soprattutto dopo il soggiorno del 1858, la sua pittura fra i colleghi tedeschi che a loro volta mostrarono di apprezzare il suo forte realismo.
Courbet fu molto impegnato anche politicamente. Protagonista dei moti del 1848, egli fu processato per l’abbattimento della colonna Vendôme, e quindi esiliato in Svizzera. In qualità di sostenitore dell’autonomia della Repubblica francese, Courbet scrisse una “lettera aperta alla Germania e agli artisti tedeschi”, con la quale condannava il tentativo della Prussia d’invadere Parigi e di pretendere le miniere dell’Alsazia.
Con questo sfogo, Courbet auspicava per l’Europa un futuro senza frontiere, dove la gente avrebbe potuto circolare liberamente da un paese all’altro. La lettera si concludeva con la richiesta idealistica di fondere i cannoni dei due paesi avversari per ricavarne una colonna da sistemare al centro di piazza Vendôme.

VEDI ANCHE . . .

GUSTAVE COURBET e il realismo francese

L’ATELIER DEL PITTORE – Gustave Courbet

FUNERALE AD ORNANS – Gustave Courbet

LES DORMEUSES – Gustave Courbet

BONJOUR MONSIEUR COURBET – Gustave Courbet

LE BAGNANTI – Gustave Courbet

IL CERVO ALLA FONTE – Gustave Courbet

L’UOMO CON LA PIPA (Autoritratto) – Gustave Courbet

CAPRIOLI NEL BOSCO – Gustave Courbet

.

.