PORT-EN-BESSIN, ALTA MAREA – Georges Seurat

PORT-EN-BESSIN, ALTA MAREA
George Seurat (1859-1891)
Olio su tela cm 67 x 82
Museo d’Orsay, Parigi

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Nel 1888, tre anni dopo la serie dei dipinti sulla costa presso Grandcamp, Seurat tornò in Normandia soggiornando a Port-en-Bessin sulla Manica. Il piccolo villaggio di pescatori aveva un porticciolo ricavato dal taglio della falesia su cui sorge. Attento alle impressioni più suggestive, Seurat ritrasse il paesaggio marino nelle diverse ore del giorno, pronto a coglierne i mutamenti meteorologici, condizionato dall’alta e dalla bassa marea.
Questo attento studio “en plein air” segna un momento di continuità con l’Impressionismo, tuttavia, al contrario ad esempio di Monet, Seurat epurò le sue immagini da ogni possibile residuo della cultura romantica, ritraendo esclusivamente il villaggio; nel caso del nostro dipinto il porto è ritratto così come appariva agli occhi dell’artista.
Dal piccolo paese, sovrastato da una verde collina, il molo si protende verso il mare, che è solcato da poche barche a vela. Lungo le bianchissime banchine si muovono alcuni individui. Tutto il paesaggio è bagnato da una luce brillante e al tempo stesso brumosa.
Il colore – tinte spesso complementari come il rosso e il blu – è steso in piccolissimi tocchi che creano un effetto ottico, noto come “mélange optique”. In primo piano sono i colori più brillanti, sui quali spiccano il giallo e il verde ulteriormente esaltati dalla zona più scura a destra, la terraferma, dove invece prevalgono il rosso e l’azzurro. Sembra che per aggiungere ulteriore brillantezza alla composizione, Seurat abbia ripassato con altri tocchi densi e piccolissimi le pennellate già stese.

Con questo dipinto, oggi conservato al Museo d”Orsay di Parigi, Seurat partecipò al Salon des Indépendants nel 1890. Alla morte dell’artista, la vedova lo cedette allo scrittore Paul Alexis, che fu tra i primi ad apprezzare la pittura di questo artista. Nel 1923 il quadro fu acquistato da Alfred Lombard di Aix-en-Provence per 1500 franchi. Esposto nella galleria di Paul Rosenberg a New York, nel 1952 fu acquistato dal Louvre grazie ad un’anonima donazione canadese.

 

L’attività di Seurat intorno al 1888

Il 1888 fu senza dubbio un anno molto rilevante per la carriera di Seurat e per la nascita dell’arte contemporanea. Infatti, in quell’anno fu pubblicato Cercle chromatique di Charles Henry, con il quale l’autore espose la teoria secondo cui i colori disposti per complementarietà reciproca si esaltano a vicenda.
Questa deduzione diede alla pittura, fin dal Settecento governata dal criterio del “Gusto” e della ricerca del “Bello ideale”, la possibilità di avvalersi di un criterio scientifico. Col nascere di simili ipotesi, l’arte si avviava a trascurare la finalità puramente estetica per tornare ad essere nuova conoscenza del mondo.
Paul Signac, vicino a Seurat sia nella vita che nel percorso artistico, fu il più attento osservatore di tali teorie.

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