SOGNI DI DONNA
Titolo originale – Kvinnodröm
Lingua originale – svedese
Paese di produzione – Svezia
Anno 1955
Durata 87 minuti
Dati tecnici B/N
Genere drammatico
Regia – Ingmar Bergman
Soggetto – Ingmar Bergman
Sceneggiatura – Ingmar Bergman
Produttore – Rune Waldekranz
Casa di produzione – Sandrews
Distribuzione in italiano – Globe Films International
Fotografi – Hilding Bladh
Montaggio – Carl-Olov Skeppstedt
Musiche – Stuart Görling
Scenografia – Gittan Gustafsson
Trucco – Sture Höglund
Interpreti e personaggi
Eva Dahlbeck: Susanne
Harriet Andersson: Doris
Gunnar Björnstrand: Otto Sönderby
Ulf Palme: Henrik Lobelius
Inga Landgré: signora Lobelius
Benkt-Åke Benktsson: signor Magnus
Sven Lindberg: Palle Palt
Kerstin Hedeby: Marianne Sönderby
Doppiatori italiani
Lydia Simoneschi: Susanne
Fiorella Betti: Doris
Pino Locchi: Otto Sönderby
Gualtiero De Angelis: Henrik Lobelius
Renata Marini: signora Lobelius
Vinicio Sofia: signor Magnus
Massimo Turci: Palle Palt
Anna Miserocchi: Marianne Sönderb
VIDEO – SOGNI DI DONNA – Ingmar Bergman
Bergman continuava ad alternare gli inverni teatrali e le estati cinematografiche. Nei periodi liberi dagli impegni con lo Stadsteater di Malmö, realizzò anche Sogni di donna.
“Avevo carta bianca – scrive nell’autobiografia – la mia vita privata non esisteva praticamente più, vivevo immerso in uno sforzo collettivo in cui tutto era diretto a fornire efficaci rappresentazioni”.
È la storia di due donne innamorate. Susanna, direttrice di un atelier, ama Henrik, un uomo sposato. Per vederlo va con un pretesto nella città dove egli risiede. Insieme con lei parte Doris, un’indossatrice reduce da un litigio col fidanzato. Susanna telefona all’amante e lo incontra in un albergo. All’inizio i loro rapporti sono un po’ freddi, ma poi si riscaldano e i due decidono di fare un viaggio insieme. Ma arriva la moglie di Henrik, che ha scoperto il tradimento. Convince il marito a tornare a casa e Susanna resta profondamente scossa.
Doris, nel frattempo, incontra per la strada un anziano signore che le regala vestiti e gioielli, la porta a casa dove trova la figlia, una donna cinica e corrotta con la quale la ragazza ha un diverbio. Doris se ne va. La rivediamo il giorno dopo tornata in città, riconciliata col fidanzato. Susanna, dal canto suo, straccia la lettera con la quale Henrik la invitava al viaggio.
Non aggiunge molto al mondo poetico bergmaniano, ripropone temi abbastanza consueti: il rapporto uomo-donna, le delusioni dell’amore, la necessità di un rapporto non effimero con il partner, la contrapposizione fra le donne, sensibili e sincere, anche se infantilmente suggestionate dal sogno, e gli uomini, freddi, calcolatori ed egoisti. Dall’incontro-scontro tra l’immaturità femminile e l’aridità maschile nasce la crisi della coppia, che sarà un tema dominante di tanti film bergmaniani.
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