CHAUMES DE CORDEVILLE (Stoppie a Cordeville) – Vincent Van Gogh

CHAUMES DE CORDEVILLE (1890)
STOPPIE DI CORDEVILLE
Vincent Van Gogh
Museo d’Orsay – Parigi
Olio su tela cm. 73 x 92

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Dopo il suo arrivo ad Auvers-sur-Oise, nel mese di maggio, Vincent Van Gogh si mostra incantato da questo villaggio “severamente bello” e “molto colorato” così come dalla campagna circostante. Si rivede insieme al dottor Paul Gauchet – amico di Renoir, di Manet di Cézanne -, cosa che gli risolleva il morale, dopo i giorni trascorsi rinchiuso nell’ospizio. Incontra per colazione più volte alla settimana il dottor Gauchet, da cui riceve incoraggiamenti e conforto… “E’ un vero amico e qualche cosa come un nuovo fratello”.. afferma Vincent…


Dopo aver vissuto nel Sud della Francia, Vincent Van Gogh constata che il suo “modo di vedere”è cambiato…
“Mi rendo conto che mi ha fatto bene andare nel Midi proprio per meglio vedere il Nord”
E’ immediatamente rapito dai “superbi tetti di paglia muscosi”.
Così, la capanna all’entrata del piccolo paese di Cordeville diventa uno dei paesaggi più cupi dipinti prima della morte. Lungi dal costituire un rifugio contro le intemperie, la casa sembra schiacciata sotto un cielo tempestoso. Il tetto di paglia con striature verdastre si fonde con il boschetto dai folti alberi, dando l’impressione di far parte integrante della natura circostante.

CHAUMES DE CORDEVILLE (Stoppie a Cordeville) fece parte della collezione del dottor Gauchet. Alla sua morte, il figlio Paul donò il dipinto al Jeu de Paume, da dove fu poi trasferito al museo d’Orsay a Parigi.

Fatto significativo… dopo il suo arrivo a Auvers-sur-Oise, Van Gogh non dipinge più il sole. La pasta s’ispessisce, mentre i tocchi diventano più larghi e si contorcono come tralci di vite.
Questa evoluzione traduce la crescente disperazione dell’artista.
La frenesia nel dipingere non fa che aggravare il suo male di vivere…
“Il mio lavoro è in me, rischio la mia vita stessa, e la mia ragione è per metà oscurata”… , dichiarò in un momento di lucidità, qualche settimana prima di morire.

Ironia crudele per un artista che non ha conosciuto in vita che la miseria e l’incomprensione, i dipinti di Vincent Van Gogh sono oggi tra i più ricercati e tra i più cari al mondo.

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