FLORA (SASKIA) – Rembrandt

FLORA (SASKIA) 1634)
Rembrandt (1606–1669)
Olio su tela cm 125 x 101
Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo

Dal fondo scuro della tela emerge una giovane donna, ritratta di tre quarti. Il suo vestito è confezionato con del tessuto prezioso, arricchito da ricami. I capelli sono agghindati con fiori primaverili che rivestono anche lo scettro che tiene in mano. Il capo è leggermente reclinato e gli occhi perduti nel vuoto.
Non è un ritratto ideale, bensì quello di Saskia van Uylenburgh, moglie di Rembrandt, raffigurata nei panni di Flora, dea dei fiori e della primavera, che a quel tempo in Olanda era stata assunta come protettrice delle prostitute, ma che in questo dipinto deve essere letta come la protettrice della maternità. Infatti, il ritratto risale al 1634, l’anno in cui Saskia aspettava un bambino.
A conferma che si tratta di un ritratto allegorico di Saskia è il fatto che esso corrisponde a un disegno conservato a Berlino su cui compare la scritta “Questo è il ritratto di mia moglie eseguito quando aveva 21 anni, il giorno dopo le nostre nozze, l’8 giugno 1633”.

Rembrandt si cimentò più volte nel raffigurare le sue modelle nei panni di Flora; si segnalano le versioni della National Gallery di Londra (1635) e della Gemäldegalerie di Dresda (1641), in cui posa ancora Saskia, e quella del Metropolitan Museum di New York (1654), che ritrae invece Hendrickje, l’ultima compagna dell’artista.

La prima notizia del dipinto ci giunge dall’inventario del 1770 della vendita della collezione di Herman Arentz di Amsterdam. Acquistato per conto dello zar di Russia, esso fu esposto nel palazzo dell’Ermitage di San Pietroburgo.

 

Saskia van Uylenburgh

Saskia era la figlia del borgomastro di Leuwarden, in Frisia, nonché nipote del mercante d’arte Hendrik Uylenburgh, socio in affari di Rembrandt. La sua famiglia era protestante, appartenente alla setta mennonita; per questo il matrimonio fu osteggiato dalla famiglia del pittore, che era invece calvinista. Saskia morì assai giovane, a soli trent’anni, il 14 luglio del 1642, lasciando al pittore un unico figlio, il piccolo Tito.
Rembrandt, che era profondamente innamorato della moglie, la ritrasse in alcuni dei suoi quadri più belli, come il Ritratto di Saskia in costume orientale (Londra, National Gallery), il Ritratto di Saskia con cappello (Kassel, Staatliche Kunstsammlungen) e l’Autoritratto con Saskia (Dresda, Gemäldegalerie).

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