IL GIGANTE EGOISTA – Oscar Wilde

IL GIGANTE EGOISTA

Oscar Wilde

Recensione

Il gigante, tornato a casa dopo un lungo viaggio, scaccia dal suo giardino i bambini che vi giocavano felici. All’ingresso del giardino pianta un cartello di divieto. Arriva la Primavera ma non nel suo giardino. Un giorno sente una piacevole melodia di un uccello, la più bella che avesse mai sentito. Guarda fuori: era tornata la Primavera e con lei i bambini. Vede un fanciullo che non riesce a salire sull’albero come gli altri perché molto piccolo, allora esce … lo solleva e lo sistema sull’albero. Il piccolino lo ringrazia e lo bacia. Così tutti i giorni i bambini possono giocare, ma nei giorni seguenti il bambino che lo baciò, e che era il suo preferito, non si vide più. Ogni giorno il gigante aspettava il ritorno del piccolo. Ma una mattina lo vide, e gli corse incontro felice. Quando il gigante vide il bambino che perdeva sangue dalle sue mani e piedi, si chiese cosa fosse successo. Il bambino rispose che erano le ferite d’amore è che, perché una volta il gigante gli aveva permesso di giocare nel suo giardino, lui gli avrebbe permesso di giocare nel suo che era nel cielo. Il ragazzo che aveva baciato il gigante infatti, altri non era che Gesù Bambino. Quando i bambini tornarono a giocare nel giardino, trovarono il gigante disteso a terra, morto, sotto l’albero colmo di fiori bianchi.

Conclusioni

Quanta poesia in questa fiaba!
Essa vuol dirci che la bella natura è come un paradiso per i bimbi, ma che di questo paradiso i bimbi sono in fondo l’ornamento piú amabile.
Difatti togli a un giardino i bimbi e vedrai su di esso stendersi l’inverno…, riapri loro i cancelli e con essi tornerà primavera. Per questo Gesù redime con il suo bacio chi apre loro il suo giardino e gli spalanca il grande giardino del cielo.
Ma la fiaba suggerisce anche una grande massima: non essere egoista. Ciò che ti è dato ti è dato perché tu ne faccia partecipi i tuoi simili.
Ecco la grande legge che dovrebbe stringere gli uomini in un vincolo di carità.
E il mondo sarebbe tutto un giardino, un’eterna primavera.
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Oscar Wilde
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