L’ABBRACCIO (Gli amanti) 1917
Egon Schiele (Tulnn 1890 – Vienna 1918)
Österreichische Galerie
Tela cm. 100 x 170
Eseguito nel 1917, questo dipinto appartiene alla serie di opere dipinte durante la guerra. Schiele, infatti, ebbe il privilegio di poter continuare ad esercitare la sua professione, pur partecipando al conflitto mondiale.
Osservando con attenzione quest’opera emerge il senso tragico della morte, già presente nell’artista molto prima che l’Europa conoscesse gli orrori della guerra. “Tutto nella vita è morte”… scriveva infatti Schiele nel suo giornale, nel 1910. Il dipinto, forse ispirato da LA SPOSA DEL VENTO di Kokoschka (1914), è uno dei più incisivi e drammatici del pittore, i due personaggi, convulsamente abbracciati, esprimono nel trasporto amoroso un sentimento di solitudine esasperata. Il colore, ridotto al minimo, riflette la tensione tragica degli amanti che si rifugiano in questa stretta per sfuggire ad un mondo aggressivo, simbolizzato dalle pieghe secche e aspre del lenzuolo, dalle pennellate nervose che richiamano l’erba, dalla capigliatura rigidamente ondulata. Questo quadro emana tuttavia una sorta di tenerezza, l’incarnato chiaro e la dolcezza del volto della donna sono portatori di una luce di speranza.
Di particolare interesse risulta l’attenta indagine anatomica, soprattutto nella resa della figura maschile. Per Schiele la ricerca sulla struttura del nudo è un modo di approfondire due temi costantemente presenti nella sua produzione… la morte e l’erotismo. Il mezzo espressivo, associato a questa ricerca, è la linea ossessiva e aguzza, sempre sul punto di spezzarsi. Il colore piatto sottolinea l’ossessione mentale dell’artista. Dalle sue crude immagini emerge la tensione esasperata dell’uomo solo in un mondo senza affetti.