LEZIONE DI ANATOMIA DEL DOTTOR TULP – Rembrandt

LEZIONE DI ANATOMIA DEL DOTTOR TULP (1632)
Rembrandt (1606–1669)
Olio su tela cm 169,5 X 216,5
Mauritshuis, L’Aia

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Questo dipinto realizzato da Rembrandt nel 1632, testimonia la fama di cui godeva l’artista a solo un anno dal suo arrivo ad Amsterdam. In effetti, malgrado la sua giovane età, il pittore dimostra di aver raggiunto un alto grado di maturità stilistica: accanto alla già sorprendente sicurezza con cui ritrae i volti dei personaggi, si aggiunge la sapiente capacità di comporre le figure nella scena. Dal perfetto equilibrio dei due elementi deriva il risultato armonioso che giustamente ha meritato al suo autore una fama imperitura. Ogni personaggio raffigurato è colto in un particolarissimo atteggiamento; alcuni sono direttamente coinvolti nella lezione che si sta svolgendo sotto i loro occhi, altri due, come attori teatrali, volgono lo sguardo verso lo spettatore per richiamare la sua attenzione. L’elemento architettonico, un arco con decorazioni classicheggianti appena suggerito da rapidi tocchi di pennello, avvolge da destra a sinistra il gruppo delle figure. Ancora più unificante risulta la calda tonalità bruno-dorata, tipica di tutte le opere di questo artista, diffusa sulla superficie del quadro. La fonte di luce, posta fuori campo e a una certa distanza, permette al pittore di accarezzare i contorni dei soggetti e delle cose lasciandoli in quel leggero stato di indefinitezza che rende il quadro tutt’altro che un’opera realistica. Si guardi inoltre quali varietà tonali assume il bianco dei colletti grazie a questo stratagemma luministico: tra tutti spicca quello del dottor Tulp, su cui il pittore si sofferma a descrivere minuziosamente i gustosi ricami del bordo. Come in altri casi l’artista indugia su un particolare e ce ne regala la sua pregnante interpretazione. La commissione del dipinto offrì a Rembrandt l’occasione per approfondire quelle che sono e continueranno a essere per tutto il suo percorso stilistico le tematiche principali della sua ricerca: la luce e l’interiorità dell’animo umano.

L’opera firmata e datata nella parte superiore del quadro, fu commissionata a Rembrandt in occasione della pubblica lezione di fisiologia del braccio tenuta ad Amsterdam nel 1632 dal dottor Nicolaes Pieterszoon Tulp. Essa è conservata nel Mauritshuis de L’Aja, dove si trovano altre dodici celebri opere del maestro fra le quali ricordiamo: l’eccellente autoritratto giovanile detto Autoritratto con gorgiera; il ritratto del Militare ridente (1628); il ritratto dell’Uomo col collo di pelliccia; la suggestiva Presentazione di Gesù al tempio (1631); Susanna al bagno (1636); Due negri (1661); Omero (1663) e l’ultimo Autoritratto.

 

L’identità dei sette personaggi

Intorno al dottor Nicolaes Tulp e al cadavere si dispongono sette personaggi il cui abbigliamento lascia intendere chiaramente la loro appartenenza all’alta borghesia olandese. Apparentemente misteriosi, la loro identità è rivelata dal foglietto che Rembrandt pone in mano al personaggio alle spalle del dottore. Ad ogni nome corrisponde un numero che è ripetuto vicino al personaggio relativo. Dalla curiosa didascalia apprendiamo i loro nomi; oltre al dottor Tulp, essi sono: Jak. Blok, Hartman Hartmansz, Adriaan Slabran, Jac. de Witt, Math Kalkoen, Jak. Koolvelt,Fr.v. Loenen. Modello per il cadavere fu Adriaen Adriaenszit Kint.

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