MADONNA SISTINA – Raffaello Sanzio

MADONNA SISTINA (1513-1514)
Raffaello Sanzio (1483-1520)
Gemäldegalerie, Berlino
Olio su tela cm 265 x 196

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La Madonna Sistina rappresenta una delle numerose divagazioni di Raffaello sul tema della pala d’altare. Ai lati due figure inginocchiate: San Sisto e Santa Barbara che, abbassando lo sguardo, rivolge il viso allo spettatore. In basso accanto alla tiara papale, appoggiati a una balaustra sono due angioletti dall’aria curiosa e birichina. Numerose teste di cherubini affollano, serrate ed eteree come nubi, le quinte della composizione che presenta, dietro le spalle della Santa, come unico accenno alla realtà, un piccolo brano paesaggistico formato da edifici turriti.

La Madonna Sistina rappresenta una delle numerose divagazioni di Raffaello sul tema della pala d’altare. Situabile nel periodo compreso tra l’esecuzione della Stanza Vaticana della Segnatura e di Eliodoro e quella dell’Incendio del Borgo, la Madonna Sistina assolve a un duplice significato: da un lato esalta l’aspetto fortemente umanizzato delle figure – si osservi la Vergine a piedi nudi e priva di aureola – dall’altro mette in evidenza il momento mistico, così come si deduce dalla presenza delle nubi e dello sfondo con le teste di cherubini. La forte accentuazione spaziale provocata dalla mano di San Sisto sta ad indicare la simbolica intercessione dei Santi tra Dio e l’uomo, qui identificato con lo spettatore al quale sembra alludere Santa Barbara.
Un circuito triangolare ideale e simbolico quello costituito dunque dai tre personaggi sacri confermato anche dalla composizione pittorica a piramide.

Ormai è comunemente accettata la testimonianza del Vasari, secondo il quale Raffaello dipinse questa pala d’altare per i monaci della chiesa di San Sisto di Piacenza.
Controversa è la sua datazione, da collocarsi tra il 1513-1514 secondo alcuni studiosi, verso il 1516 secondo altri.
Nel 1754 il dipinto fu acquistato da Augusto III di Sassonia e il suo posto fu occupato da una mediocre copia eseguita dal Nogari. Dopo la fine della II Guerra Mondiale soggiornò per un periodo a Mosca.

 

I personaggi del dipinto

 

Nella figura di San Sisto si suole genericamente individuare l’effige di papa Giulio II, grande protettore di Raffaello. Fu questo pontefice, ritratto dal maestro urbinate in uno splendido dipinto oggi agli Uffizi, ad affidare a Raffaello fra il 1508 e il 1509 la decorazione di alcune stanze in Vaticano. Santa Barbara raffigurerebbe invece Giulia Orsini o Lucrezia della Rovere, entrambe nipoti del pontefice. La Vergine, infine, rimanderebbe alla Fornarina, la donna amata da Raffaello e di cui si vuole identificarne le sembianze nel noto Ritratto di giovane donna oggi nella Galleria Nazionale d’Arte Antica di Roma.

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Ritratto di giovane donna (La Fornarina) (1519/20
Raffaello Sanzio (1483-1520)
Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma
Olio su tavola cm 85 x 60

 

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