L’UOMO DAL TURBANTE – Jan Van Eyck

L’UOMO DAL TURBANTE (1433)
Jan Van Eyck (1390 circa – 1441)
Tavola cm 33,3 x 25,8
(inclusa la cornice originale)
cm 25,7 x 19 (area dipinta)
National Gallery, Londra

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Jan van Eyck (Maaseik, 1390 circa – Bruges, 9 luglio 1441) è stato un pittore fiammingo del tardo medioevo ed è considerato il fondatore e allo stesso tempo il più famoso rappresentante della prima pittura olandese. Iniziò la nuova epoca dell’arte naturalistica a nord delle Alpi. Per la sua perfetta tecnica pittorica e il suo senso di una rappresentazione realistica, fu addirittura chiamato da molti autori il “re tra i pittori”.

L’uomo del dipinto è rappresentato di tre quarti su fondo scuro, avvolto in una folta e morbida pelliccia, e con un fantasioso cappello rosso acceso. In questa ricchezza di vestiario spicca il volto pallido che ci osserva intensamente con un’espressione arguta e penetrante. È davvero stupefacente l’indagine dei lineamenti: incredibile è l’accuratezza dei dettagli, le rughe intorno agli occhi, i muscoli contratti delle labbra e della guancia, le vene rilevate sulla tempia. L’epidermide sembra palpitare davanti ai nostri occhi, aiutata da una luce bianca, atmosferica, che si allinea efficacemente a zone d’ombra.
Osservando dipinti come questo, datato 1433, si comprende come la pittura fiamminga sia stata importante per l’arte europea, in particolare italiana, specie della seconda metà del XV secolo. I contatti erano favoriti dai viaggi dei mercanti italiani in Belgio e in Olanda e dall’arrivo degli artisti fiamminghi stessi (e delle loro opere) presso le maggiori corti del sud, Firenze, Urbino, Ferrara, Napoli.
Evidente è infatti l’affinità fra il ritratto di Van Eyck e il Ritratto di vecchio degli Uffizi di Filippino Lippi (1485). Filippino, pur mantenendo una certa fiducia, tutta fiorentina, nel disegno dei contorni, scopre il fascino della rappresentazione dei dettagli naturalistici, delle piccole cose della realtà, dalle rughe del volto all’orecchio piegato dal cappello.

L’opera conserva la cornice originale dipinta a imitazione del marmo, recante la data 21 ottobre 1433, la firma dell’artista e in alto si trova il famoso motto fiammingo “ALC IXH XAN“, “als ich can”, cioè “come io posso”.
Il quadro nel Seicento apparteneva a Lord Arundel, classificato in un inventario del 1655 circa, come un autoritratto di Van Eyck. Nel 185l fu acquistato dalla National Gallery di Londra.
Parte della critica recente ha ipotizzato che il ritratto rappresenti il suocero del pittore, vista la somiglianza con la moglie Margherita, raffigurata in un dipinto del 1439 ora al Groeningemuseum di Bruges.

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