Berthe Morisot con un mazzo di violette (1872)
Édouard Manet (1832-1883)
Museo d’Orsay, Parigi
Olio su tela cm 55 × 40
.
Nata a Bourges il 14 gennaio 1841, Berthe Morisot era figlia del Prefetto di Cher, uomo di solide e antiche idee; prefetto in seguito, fino al 1848, della Haute-Vienne a Limoges.
Berthe Morisot iniziò insieme alla sue due sorelle a prendere le prime lezioni di disegno da Monsieur Chocarne. Dal 1862 al 1868 Berthe Morisot e la sorella Edma furono allieve di J .B .Corot, cominciando a studiare “en plein air” come dimostra il dipinto del 1867, L’ombrellino verde (La lettura), ora nel Museo di Cleveland, Ohio.
La Morisot espose regolarmente ai salons parigini ufficiali almeno fino al 1873. Le sorelle Morisot non tardarono a conoscere Fantin-Latour e Manet, incontro avvenuto nel 1868, assai importante per la carriera di questa artista. Manet utilizzò Berthe come sua modella per il dipinto Le balcon, esposto nel 1869. Il 12 dicembre 1871 Berthe sposa il fratello di Manet, Eugene. Il contatto con i pittori impressionisti sviluppò nella sua arte un’attenzione particolare nella trascrizione del dato reale in termini di colori e di luce.
Dal 1875 al 1886, 1’artista partecipò a quasi tutte le esposizioni degli impressionisti, cercando di impegnarsi soprattutto negli ultimi anni ad una maggiore determinatezza e solidità delle forme.
Nel frattempo, ovvero nel 1878, il matrimonio fra Eugene e Berthe viene allietato dalla nascita della figlia Julie. L’influenza di un viaggio in Italia nel 1881 è pienamente recepitile in una maggiore intensità di toni che possiamo riscontrare nei suoi dipinti, dopo questa data. Nel 1883 la famiglia fu colpita dalla perdita di Manet. Dal 1885 Berthe Morisot trascorse molto tempo a Cimiez, vicino Nizza e poi dopo la morte del marito avvenuta il 13 aprile 1892, a Touraine. In questo luogo trascorse gli ultimi anni della sua vita fino a che non si spense il 2 marzo 1895.
.
La lettura o L’Ombrello verde (1873 circa)
Berthe Morisot (1841-1895)
The Cleveland Museum of Art, Ohio
.
VEDI ANCHE . . .