CRISTO E L’ANGELO – Moretto da Brescia

CRISTO E L’ANGELO (1550 circa)
Moretto da Brescia (1498 circa –1554)
Olio su tela cm 209 x 126
Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia

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Nel vestibolo di una scala sono Cristo, che affranto siede su uno scalino, e l’angelo, che tiene in mano la tunica bagnata di sangue. Mentre sul volto di Cristo si legge un’espressione di rassegnazione, quello dell’angelo, bagnato dalle lacrime, è contratto da una smorfia di dolore.
La composizione è costruita mediante l’incrocio delle linee della Croce, abbandonata ai piedi della scala, di quelle della sobria architettura che ospita l’episodio, e di quelle dei gradini della scala che allude all’ascesa e alla purificazione di Nostro Signore.
L’essenzialità cromatica, i grigi che predominano sui rosati, ne fanno quasi un monocromo.
Grazie a questa semplicità formale, epurata da elementi decorativi, il soggetto è in grado di trasmettere al fedele un’idea altamente morale dei valori religiosi.

La tela, forse commissionata dalla Compagnia delle Santissime Croci, in origine era collocata nella Cappella della SS. Croce d’Oro del duomo vecchio, dove è testimoniata dalle fonti del tempo.
Alla fine del Seicento fu sistemata sopra la porta della cancelleria nella Sala del Consiglio in Palazzo della Loggia, dove rimase fino al 1850, cioè fino a quando non fu trasferita nell’attuale sede. La tela fu restaurata nel 1988, in occasione della grande mostra che il Comune di Brescia dedicò al Moretto.

Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, o Moretto da Brescia (Brescia, 1498 circa – tra il 9 novembre e il 22 dicembre 1554), è stato un pittore italiano. Viene considerato uno dei tre grandi maestri del primo Rinascimento bresciano, assieme al Romanino e al Savoldo.

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