LE ANIME MORTE – Nikolai Vasilyevich Gogol

LE ANIME MORTE

Nikolai Vasilyevich Gogol

Introduzione

Nikolai Vasilyevich Gogol (Velyki Soročynci, 31 marzo 1809 – Mosca, 4 marzo 1852) è stato uno scrittore e drammaturgo russo. Gogol è considerato uno dei grandi della letteratura russa. Gogol pubblicò la prima parte del suo romanzo Le anime morte nel 1842.

Recensione

Protagonista delle Anime morte è un uomo di “oscura e modesta origine”, Cicikov, che dopo aver percorso una difficile carriera impiegatizia negli uffici governativi ed aver registrato una serie di successi immediatamente seguiti da irrimediabili fallimenti, decide di sfruttare il piccolo gruzzolo che gli è rimasto dall’ultima sfortunata speculazione sui traffici doganali, approfittando della legislazione russa sulla servitù della gleba. Ciascun proprietario terriero infatti, secondo l’ordinamento della Russia zarista, possedeva oltre al terreno e ai fabbricati anche i contadini che vi abitavano, i quali potevano naturalmente esser acquistati e trasferiti su altre proprietà come semplici “cose”,
La legge prescriveva inoltre che ciascun proprietario dovesse pagare una certa tassa, e a questo scopo stabiliva una serie di accertamenti, i cosiddetti censimenti delle “anime”, di quattro in quattro anni; se nel frattempo i contadini morivano, il proprietario era tenuto a pagare le tasse anche per i defunti, fino al censimento successivo.
La speculazione immaginate da Cicikov consiste nell’acquistare a bassissimo prezzo qualche centinaio di “anime morte” e, facendole figurare come propri contadini, di farsi assegnare dallo Stato terre incolte per la cui concessione era necessario dimostrare di possedere la mano d’opera occorrente. Le anime morte sono appunto il racconto di un viaggio compiuto da Cicikov nella città di N. N., capoluogo di governatorato dove l’eroe del romanzo giunge su “un carrozzino abbastanza bello. con le molle, di quelli che ci viaggiano gli scapoli”, e con un balordo cocchiere. Selifán. Qui fa conoscenza con un brulicante e grottesco mondo di funzionari, di piccoli e grandi proprietari terrieri: e giocando ora sulla elegante ignavia di un Manilov, ora sulla sregolata esuberanza di un Nozdrjov. o sulla grettezza compassata di un Sobakjevic, e sull’avida e sorda taccagneria di un Pljuskin. sulle debolezze. le avarizie, le piccinerie, la rassegnazione, l’ambizione, la corruzione di tutta una vivida folla di personaggi della vita provinciale. elabora il suo paradossale imbroglio.

Il pregio del romanzo consiste principalmente in quella acutissima capacità che ha Gogol di rappresentare tutto al vivo, con un attento gioco di sfumature, con un`ironia penetrante che dà alla frase un particolare potere incisivo e spesso conduce il pensiero dell’autore a sviluppare antitesi e metafore. a svolgere paragoni di una sorprendente forza fantastica, che frugano nelle più nascoste pieghe della realtà e ne mettono in luce i lati più segreti e insospettati. Le anime morte, più che un romanzo nel senso tradizionale, sono cosi una serie di quadri, di potenti ritratti in cui i personaggi e gli ambienti dove essi vivono si compenetrano e si influenzano indissolubilmente. Lo stesso Cicikov, che per quasi tutta la prima parte del romanzo è poco più che un tenue filo conduttore e un personaggio abbastanza impreciso e nebuloso, si caratterizza potentemente poi nel1`ultimo capitolo.
Quando apparve la prima parte de Le anime morte, la critica russa più avanzata poté salutare l’inizio di una tradizione realistica nella letteratura russa. Ed infatti tutti i grandi scrittori realistici che fiorirono in Russia nella seconda metà dell’Ottocento, possono considerarsi scolari di Gogol.
Ma lo scrittore, mancando di sicure concezioni critiche, si lasciò influenzare dalla critica tradizionale e concepì la necessità di ampliare la linea di svolgimento del suo romanzo, contrapponendo a una prima parte “negativa e critica”, una seconda “positiva e costruttiva” che avrebbe dovuto rappresentare il “buon” uomo russo. Gogol si accinse cosi alla elaborazione di una “Seconda parte” de Le anime morte: ma le contraddizioni e le debolezze di una simile posizione critica, l’impossibilità di conciliare le native doti di acuto o implacabile osservatore con le intenzioni apologetiche, e con una improvvisa e malintesa vocazione mistica nata in lui dopo un viaggio in Terra Santa, gli fecero distruggere una prima volta il manoscritto di questa “Seconda parte”: nel 1852, rifatta la “Seconda parte”, ebbe una nuova crisi e fu li li per distruggere tutto un’altra volta, ma la morte improvvisamente lo colse.
 
 
Le anime morte, oltre ad essere un romanzo di denuncia sociale, è anche il vivido quadro di una Russia sgangherata e sonnolenta, abitata da figure grottesche e patetiche, delle quali il protagonista, Cicikov, è il più degno rappresentante.

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