REBECCA AL POZZO – Giovanni Battista Piazzetta

REBECCA AL POZZO (1740 circa)
Giovanni Battista Piazzetta (1682-1754)
Pinacoteca di Brera, Milano
Olio su tela cm 102 X 137

Il dipinto compiuto dal Piazzetta intorno al 1740 rappresenta un episodio tratto dal Libro della Genesi: il servo di Abramo, inviato in Mesopotamia per cercare la moglie per Isacco, offre doni a Rebecca che lo ha dissetato con l’acqua del pozzo.
È uno dei temi prediletti della pittura del Settecento interessata a rappresentazioni di tono idillico e pastorale, da fiaba serena e un po’ maliziosa.
L’atmosfera biblica nel quadro di Brera è assente: la scena diventa un piccante episodio di seduzione in cui la ragazza apparentemente si ritrae alle parole dell’uomo, ma incerta apre dietro di sé la mano per prendere le perle che le vengono offerte.
L’atmosfera da giocoso romanzo amoroso è accentuata dall’abito della donna, ispirato a un modello fiammingo di un secolo prima.

Il dipinto realizzato dal Piazzetta intorno al 1740, è stato inciso da Pietro Monaco. Il quadro era in origine nella collezione del patrizio veneziano Alvise Contarini alla Madonna dell’Orto. Gli faceva da pendant la Giuditta e Oloferne ora in una Collezione privata milanese.
L’associazione dei due quadri non era casuale: sia Giuditta che Rebecca sono fra le eroine del Vecchio Testamento che prefigurano la virtù della Vergine.

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Nato a Venezia nel 1682, Giovanni Battista Piazzetta fu definito da un suo contemporaneo, A. M. Zanetti (1733), “grande intelligente del chiaroscuro”. Infatti il Piazzetta fu il maggior interprete nella sua città di quella tendenza verso una pittura con un forte chiaroscuro capace di creare rappresentazioni altamente patetiche. È la corrente dei cosiddetti “tenebrosi” contrapposta a quella dei “chiaristi” cui si legò nella sua maturità Tiepolo.

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