LA LAVANDAIA – Giacomo Ceruti

LA LAVANDAIA (1740)
Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto (1698-1760)
Pinacoteca Civica Tosio Martinengo, Brescia
Tela cm 131 x 146

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Giacomo Antonio Melchiorre Ceruti (1698-1767), detto il Pitocchetto (il piccolo mendicante), fu un pittore tardo barocco italiano , attivo nel nord della penisola ( Lombardia , Brescia e Venezia ) dove sviluppò un’opera varia e irregolare, soprattutto apprezzato per i suoi grandi dipinti di mendicanti e soggetti umili e poco originali nei motivi religiosi.

In questo dipinto, in un angolo di un cortile di un modesto vicolo una lavandaia, abbigliata con poveri cenci, è occupata a lavare i panni presso una fontana pubblica. Il suo volto mostra i segni di una vita fatta di stenti e dalla rughe delle mani traspare la fatica del misero lavoro. Alle sue spalle un fanciullo, forse il figlio, trasporta i panni da tendere, posti sopra un bastone. Lo stile dell’opera si avvicina a quello de I due disgraziati, del 1740, conservata nello stesso museo bresciano. La riscoperta del Ceruti nel nostro secolo si deve alla presenza de La lavandaia alla mostra sul Sei-Settecento allestita a Firenze nel 1922, e oggi la critica è concorde nel considerarlo uno degli artisti più geniali del suo tempo che conclude il filone realistico della pittura lombarda. Intorno al 1765 dipinse il Ritratto di viandante ora conservato al Museo civico Amedeo Lia di La Spezia.

Insieme a un cospicuo numero di altre opere del Ceruti, il quadro era all`origine esposto nella prima sala della galleria del palazzo Fenaroli a Brescia; quando nel 1882 l`intera collezione venne messa all’asta, La lavandaia fu acquistata dal pittore bresciano T. Filippini che prima di morire, nel 1914, la legò al museo civico della sua città.

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Due pitocchi (1740 circa)
Giacomo Cerruti detto il Pitocchetto (1698-1760)
Pinacoteca Civica Tosio Martinengo, Brescia
Olio su tela cm 173 x 135

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