I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER – Johann Wolfgang von Goethe

I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER

Johann Wolfgang Goethe
Germania. Werther è un ragazzo di buona famiglia, sensibile e colto che a vent’anni decide di trasferirsi in campagna per dedicarsi a se stesso e alla letteratura. Una volta giunto al villaggio di Wahlheim per sistemare degli affari di famiglia, Werther conosce Carlotta, una ragazza bella ed intelligente, di cui si innamora perdutamente. Ma Carlotta è già promessa in sposa ad Albert, al momento lontano dal villaggio per lavoro… Un amore che ha fatto scuola nella storia della letteratura mondiale, innescando il genere che sarebbe divenuto noto come Romanticismo.

I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER

Nel 1772, all’età di 23 anni, Goethe si recò a Wetzlar, secondo la volontà paterna, per studiarvi il funzionamento del tribunale supremo dell’Impero. Fu una breve parentesi, interrotta da un brusco rientro a Francoforte: Goethe si era innamorato di Charlotte Buff, allora fidanzata all’amico Johann Christoph Kestner. La storia di questo amore infelice dovette formare, nella mente dello scrittore, un primo nucleo ideale di composizione. Ma un particolare drammatico si aggiunse a delineare un quadro con somiglianze e richiami troppo profondi alla realtà autobiografica: attraverso una lettera di Kestner, Goethe ebbe notizia della morte di un certo Jerusalem, segretario di legazione, suicidatosi con le pistole dello stesso Kestner (sembra, anch’egli, per una contrastata vicenda sentimentale). In quell’istante si configurò chiaro il piano del Werther: tre amici, Lotte (Charlotte Ruff), il fidanzato Alberto (Kestner), il giovane Werther (nel quale adombrò se stesso e insieme lo sfortunato Jerusalem: Werther si suicida infatti con le pistole dell’amico Alberto (Kestner). 

Scritto di getto in quattro settimane (1774), la forma è quella di un romanzo epistolare, sul modello dell’inglese Richardson e della “Nouvelle Heloise” di Rousseau. Nell’attenzione dedicata a un certo stile e tono sentimentale, a certe cadenze ritmiche e spezzettate della frase, che già fanno preavvertire gli esiti più maturi della corrente preromantica, si avverte l’eco delle recenti letture, suggerite dall’amico Herder (Omero, Ossian). Lo studio psicologico del protagonista, l’analisi intimistica della passione nel suo svolgimento (la trama è, al confronto, ben misera cosa) sono poi talmente prof0ndi e complessi che, in senso più ampio, come si è detto, l’opera pone le premesse del romanzo moderno. Il Werther ebbe una risonanza di livello europeo (si pensi soltanto all’influenza esercitata sui nostri Foscolo e Leopardi) e una vera e propria valanga di traduzioni e imitazioni.

Non mancarono crociate antiwertheriane e ordini di sequestro a carattere censorio per il suo contenuto giudicato antieducativo e persino istigatorio (la febbre wertheriana contò in effetti alcuni suicidi).

Ciò che di deviante, a parte il tragico gesto finale, poteva esserci in questa vicenda era un larvato attacco alla tradizione, alle istituzioni: l’amore infelice di Werther per Lotte, promessa ad Alberto, rappresentava un pericolo potenziale, l’elemento scardinatore di un sistema borghese di certezze convenzionali, di valori centrati sull’onestà, sulla legittimità, la rettitudine.
Proiettato nella storia politico-culturale del tempo, il dissidio di Werther era l’inutile, vano tentativo individualistico e intellettuale di una rivolta antiborghese, contro quanto di arretrato e contraddittorio continuava a persistere proprio in seno a quella classe che aveva assunto il compito storico di abbattere l’aristocrazia feudale. “Se dovessi dire quello che fui per i giovani tedeschi, direi che sono stato il loro liberatore”, disse semplicemente Goethe di se stesso. Nel suo libro non solo i giovani tedeschi, ma un intero secolo, il Settecento, s’era specchiato e riconosciuto (Napoleone portava con sé ovunque, nelle sue campagne militari, il Werther, libro di gran lunga preferito, in assoluto). 

La parte finale del I libro del Werther, un presentimento di morte (negli accenni insistiti, alle pistole di Alberto, al suicidio di una ragazza, all’addio della madre di Lotte) si addensa sulla figura del giovane protagonista. La finta partenza sembra tuttavia per il momento la soluzione più facile e urgente: Alberto è ritornato al fianco di Lotte e la disperata passione di Werther non può ora correre il rischio di travolgere irrimediabilmente la quieta serenità, un po’ immobile e quasi noiosa, di una vita già tracciata e a lui estranea.

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