CHARLES CHAPLIN – Vita e opere

Charlie Chaplin nel 1920

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Sir Charles Spencer “Charlie” Chaplin (Londra, 16 aprile 1889 – Corsier-sur-Vevey, Svizzera, 25 dicembre 1977) è stato un attore, regista, sceneggiatore britannico, montatore, compositore, produttore cinematografico e comico.

Charles Spencer Chaplin. Regista e attore cinematografico inglese. Nato a Londra alla fine dell’epoca vittoriana, trascorse l’infanzia in un clima di estrema precarietà con i genitori, artisti del music-hall. Scoperto da Fred Karno, sostenitore della grande tradizione della pantomima inglese, venne ingaggiato con il fratello Sidney per una serie di spettacoli. Recatosi in tournée a Parigi, approdò infine negli Stati Uniti, dove nel 1913 incontrò Mack Sennet che ne determinò l’ingresso nel mondo del cinema. Fece il suo apprendistato nei film girati per la Keystone, comparendo in un primo tempo in parti per nulla dissimili da quelle recitate da altri attori comici che lo circondavano. Infine Chaplin persuase Sennet a farlo recitare alla sua maniera; nel frattempo si pose alla ricerca di una truccatura personale. La sua grande ammirazione per il comico francese Max Linder lo portò a concepire l’idea di fare una caricatura a un dandy con bastoncino e bombetta al posto del cilindro; baffi a spazzolino, panciotto enorme nonché un paio di scarpe vecchie che dovevano dare il tocco definitivo.
Tra i moltissimi e brevi film girati per la Keystone, comparvero nel 1914, per la regia di Pathé Lehrman: Charlot si distingue, Charlot e il parapioggia e, per la regia e sceneggiatura di Chaplin stesso, Charlot garzone di caffè, Charlot e Fatty boxeurs, Dietro le quinte, Charlot re per un giorno e Il romanzo di Tillie. Nonostante la non eccelsa originalità di questo primo anno di attività cinematografica, il successo che pubblico e critica attribuirono immediatamente a Chaplin fu travolgente, tanto che egli firmò subito un contratto con l’Essanay, in virtù del quale gli venne riconosciuta un’ampia facoltà di scelta riguardo ai soggetti e anche una grande libertà riguardo alla sua organizzazione del lavoro. Ne conseguì che il buffo personaggio delle precedenti comiche cominciò ad acquisire caratteri più singolari, una propria dignità e il nome di Charlot.

Il passaggio dalla farsa alla satira è riscontrabile nei quattordici film apparsi nel 1915 e girati quasi tutti in California con la collaborazione di Edna Purviance, Leo White, Wesley Ruggles e dell’operatore Rollie Totheroth, rimasto con lui fino al 1950. Nacquero così Charlot boxeur.., Charlot vagabondo.., Charlot apprendista.., Charlot inserviente di banca.., Charlot al teatro. Tra il 1916 e il 1918 lavorò per la Mutual, cui era legato da un contratto di 670.000 dollari per dodici film: oltre ad assumere altri collaboratori, Chaplin riuscì ad esprimere la sua vena inesauribile in quasi tutte le sue creazioni. Nel 1916 apparvero Charlot caporeparto.., Charlot pompiere.., Il vagabondo.., Charlot rientra tardi.., Charlot conte.., Charlot usuraio.., Charlot macchinista.., Charlot al pattinaggio o Charlot a rotelle e nel 1917 La strada della paura o Charlot poliziotto.., La cura miracolosa o Charlot fa una cura.., Charlot emigrante e Charlot avventuriero o L’evaso.

Divenuto in tal modo ancora più celebre, stipulò nel 1918 un contratto con la First National per cui produsse Vita da cani o Chi la fa l ‘aspetti.., Charlot soldato. Risale allo stesso anno la fondazione di un proprio stabilimento di produzione, la Lone Star. Nel 1919 apparve sugli schermi Un idillio nei campi che, con le due pellicole immediatamente precedenti, costituisce una trilogia in cui sempre più radicali ed evidenti si fanno quegli elementi di aperta critica sociale che erano già apparsi nelle prime opere. Anche Una giornata di vacanza ottenne nello stesso anno un enorme successo: ormai perfettamente padrone dei suoi mezzi drammatici e consapevole sia della sua tecnica sia del carattere essenziale della sua comicità fondò, assieme a David Griffith, Mary Pickford e Douglas Fairbanks, la United Artists. Nel 1921 apparvero sugli schermi Charlot e la maschera di ferro o I diseredati e Il monello, il suo primo lungometraggio, perla cui presentazione si recò in Europa, ove fu accolto come un trionfatore. I suoi film esprimono da un lato un attacco durissimo contro i ricchi e dall’altro la continua rivendicazione della dignità per ogni emarginato, di cui il suo personaggio diviene l’emblema. Uscito nel 1922 Giorno di paga, l’anno seguente fu caratterizzato dal successo di Il pellegrino e dall’esperienza di Una donna a Parigi (noto anche come L’opinione pubblica). Queste ultime opere nacquero tutte dalla profonda commozione riportata dall’autore in seguito al viaggio in Europa, cornice di un modello barcollante e disfatto, immiserito dalla guerra, che tanto più rafforzò non solo il suo credo genericamente umano, ma anche la sua decisione ad affrontare argomenti più profondi e impegnativi. Nel 1925 ritornò trionfalmente alla sua vena comica con La febbre dell’oro.

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Il monello (The Kid) è un film muto del 1921 di Charlie Chaplin

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Questi anni sono particolarmente significativi nella storia dell’America e non è senz’altro troppo azzardato affermare che i film di Chaplin costituiscono una testimonianza preziosa, arricchiti come furono costantemente da ogni esperienza umana del loro autore, che, ponendosi sempre dal punto di vista degli esclusi e degli oppressi, divenne uno dei maggiori accusatori e dissacratori della falsa coscienza di un certo tipo di società. Il circo, apparso nel 1928, è caratterizzato da un’amarezza che sarà tipica di tutte le opere seguenti e renderà ancora più grande e sostanzialmente drammatica la sua comicità. Decisamente ostile alla comparsa del sonoro, dopo tre anni di accanito lavoro, portò finalmente a termine Luci della città, film muto con sincronizzazione sonora, usata non già per esprimere il suo pensiero, ma soltanto i discorsi degli altri e, a volte, suoni prodotti da lui stesso. La presentazione di tale sua opera dà a Chaplin l’occasione per un nuovo lungo soggiorno in Europa e per un viaggio intorno al mondo. Al ritorno negli Stati Uniti, dalla terribile esperienza della crisi economica del 1929 seppe trarre l’ispirazione per uno dei suoi capolavori, Tempi Moderni, apparso nel 1936 e di una tale chiarezza ideologica da essere proibito e bandito dai fascisti. La consapevolezza della minaccia rappresentata per il mondo dal Fascismo e dall’imminente guerra produsse il diretto impegno politico e sociale attestato da Il grande dittatore, uscito nel 1940 e causa di nuove persecuzioni per il suo autore.

La fine della guerra segnò il definitivo abbandono del personaggio di Charlot, ma non della problematica da lui espressa: nel 1947 infatti Chaplin riuscì ad esprimere sullo schermo in Monsieur Verdoux, con incredibile maestria, le acute riflessioni e la feroce critica alla società, suggeritegli dalla pazzesca e illogica esperienza della seconda guerra mondiale. Ormai apertamente perseguitato dal Maccartismo, nel 1952 diresse il suo ultimo film di Hollywood, Luci della ribalta: nell’ottobre di quell’anno infatti Chaplin con tutta la sua famiglia si imbarcò alla volta dell’Europa, fermamente deciso a non ritornare in America, stabilendosi in Svizzera, presso Vevey.
Nel 1957, l’ormai vecchio regista e attore, tornò sugli schermi con Un re a New York, che fu accolto con una certa perplessità da chi non riusciva a staccarsi dall’usuale immagine del suo protagonista, e che fu realizzato a Londra. Nel 1960 1’università di Oxford gli conferì la laurea honoris causa; nel 1964 comparve in tutto il mondo la raccolta delle sue memorie, pubblicate col titolo La mia autobiografia, composte tra il 1958 e il 1962. L’ultimo film realizzato da Chaplin, sempre a Londra, fu La contessa di Hong Kong, per cui si avvalse dell’interpretazione di Sophia Loren e di Marlon Brando e che, uscito nel 1966, fu accolto molto freddamente dalla critica.

La fama e l’importanza non solo cinematografica di Chaplin fu tale che numerose furono le attestazioni pubbliche di omaggio tributategli in tutto il mondo, ma quella forse più interessante è il riconoscimento ufficiale e la pubblica riconciliazione con gli Stati Uniti avvenuta nel 1972, in occasione del conferimento del premio Oscar
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Charlie Chaplin nei panni di Charlot

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