MAURICE UTRILLO

Ritratto di Utrillo eseguito da Suzanne Valadon, sua madre

.

Maurice Utrillo (Parigi, 26 dicembre 1883 – Dax, 5 novembre 1955), è stato un pittore francese della Scuola di Parigi specializzato in paesaggi urbani. Nato nel quartiere Montmartre di Parigi, in Francia, Utrillo è uno dei pochi famosi pittori di Montmartre che sono nati lì.

UTRILLO HA ETERNATO MONTMARTE

 

Nel 1955 la pittura francese ha perso due dei suoi più interessanti rappresentanti: Fernand Léger ad agosto, e, a novembre, Maurice Utrillo.
È di quest’ultimo che qui voglio brevemente occuparmi. Un discorso su Léger ci porterebbe lontano, e, d’altra parte, avvicinarli, questi due artisti, è impossibile, dato l’abisso che li separa. Essi, morti nello stesso anno, erano in effetti appartenenti a due epoche totalmente diverse. Quanto era “nuovo” Léger, aperto verso il futuro nell’arte francese, altrettanto era legato al passato Utrillo e ad un certo tipo di passato, il passato che due guerre mondiali hanno relegato ormai soltanto nei libri di storia: quello della Bohème. Utrillo era infatti l’ultimo esponente di quella Bohème pittorica che fiorì a Parigi nei decenni che vanno dalla Comune di Parigi all’inizio della prima guerra mondiale.
Nato nel 1883 a Parigi, Utrillo fu di Parigi forse il più conosciuto illustratore: ma, intendiamoci, illustratore nel senso più elevato e nobile della parola. La sua Parigi, la Parigi di Montmartre, dei quartieri tipici degli artisti, delle ragazze di facili costumi, fui lui che la fece nota in tutto il mondo con le sue tele.
Era figlio della modella e pittrice Suzanne Valadon (Bessines-sur-Gartempe, 23 settembre 1865 – Parigi, 7 aprile 1938) e la pittura fu per lui un modo per esprimere se stesso: tutto il suo mondo di stravaganze ingenue e puerili, di poetiche e anarcoidi rivolte.
Era un essere sentimentale, trasognato, ricco di tenerezze: era anche un essere fragile, in preda a squilibri, con un fondo infantile che continuò ad esistere in lui fino alla fine. Il suo modo di dipingere era elementare: la sua tecnica era immediata, semplice.
Il suo periodo migliore va situato tra il 1908 e il 1912, quando egli cercò di approfondire la sua visione, dando al quadro una maggiore consistenza. Dopo il l912, Utrillo si mise a dipingere soltanto in studio, servendosi di cartoline illustrate.
In questi anni, fu a più riprese costretto ad entrare in case di salute: era alcoolizzato. Dopo il 1920, ebbe un breve periodo felice: dipinse ancora, e ancora erano i suoi cari paesaggi che egli riproduceva sulla tela, pieni sempre di quella sua intonazione idillica e crepuscolare.
Vissuto ai margini della società del suo tempo, e quasi un estraneo alla sua stessa città che andava divenendo ben diversa da quella antica della Bohème, alla quale egli
si era fermato, Utrillo tuttavia ci ha dato forse la più autentica poesia della grande Parigi dell’Ottocento: o per lo meno la sua opera è indispensabile insieme a quella dei grandi maestri del XIX secolo a comporne l’immagine: immagine che fa ora parte della storia del costume non solo di Francia, ma di tutta l’Europa, e che conserva, forse proprio perché ce la tramandano quadri di grandi artisti, un suo fascino.

.

Maurice Utrillo e sua madre Suzanne Valadon, intorno al 1890

.

Immagine di copertina:
Il Giardino di Montmagny (1950)
Maurice Utrillo (1883-1955)