FORTUNA AVVERSA (HARD LUCK) – Buster Keaton

FORTUNA AVVERSA

Titolo originale – Hard Luck

Film muto
Genere – Commedia
Regia – Edward F. Cline, Buster Keaton
Soggetto – Edward F. Cline, Buster Keaton
Produttore – Joseph M. Schenck
Fotografia – Elgin Lessley
Paese di produzione – Stati Uniti d’America
Anno 1921
Durata 22 minuti
Dati tecnici – Bianco/Nero

Interpreti e personaggi

Buster Keaton: il ragazzo
Virginia Fox: la ragazza
Joe Roberts: Lizard Lip Luke
Bull Montana: marito di Virginia

Per molti anni si è pensato che Hard Luck – giudicato da Buster Keaton uno dei suoi migliori cortometraggi – fosse andato perduto. Lo stesso Coursodon é costretto a rifarsi a testimonianze indirette, Fra cui quella di Judith Erebe, che nel 1927 sottolinea la comparsa di una serie di elementi significativi, come “la mano sugli occhi per interrogare l’orizzonte; il bacio d’addio inviato a due mani prima di una impresa pericolosa; il sollievo di credersi in salvo quando invece il nemico é dietro di lui”, ecc. In realtà una copia del film, incompleta, intitolata e datata erroneamente (Nel paese degli armadilli, 1917), è stata ritrovata da F. Ballo nel 1980 presso la Cineteca Italiana di Milano, che a quanto pare ne ignorava l’esistenza.

Fonte video – YouTube – Classics of World Cinema

Buster Keaton cerca di impiccarsi, ma la corda a cui si appende é legata a una cassa che cade facendolo fuggire. Trovata un’altra corda, non trova un albero della misura giusta. Due poliziotti osservano i suoi gesti ed egli é costretto a fuggire nuovamente. Sempre deciso a uccidersi, in piena none, si mette in mezzo alla strada davanti a due fari che si avvicinano velocemente: sono le moto di due poliziotti.
Arrivato nei pressi di una casa, vede all’interno una bottiglia con la scritta “Veleno”; la beve, ma in realtà conteneva liquore e lui cade ubriaco. Dopo evidenti tagli che rendono incomprensibile la storia, lo possiamo immaginare deciso a rinunciare al suicidio e a sopravvivere, dapprima come cacciatore di animali randagi, poi, in successione, a un pranzo di gala, in un lungo gag sulla pesca, in una piscina, in un maneggio e infine in una casa da tè, dove è in lotta con un pericoloso bandito, Lizard Lip Luke, che alla fine sconfigge, salvando una ragazza incontrata al pranzo.
l tagli, la mancanza o la scarsa chiarezza di alcune didascalie rendono alquanto difficile una valutazione del film (né sono d’aiuto le generiche indicazioni di Ballo). Keaton appare particolarmente orgoglioso del finale, in cui si tuffa in una piscina vuota, facendovi un gran buco; segue una didascalia (“Qualche anno dopo”) e nella stessa piscina, ora in rovina, lo si vede riemergere dallo stesso buco, vestito da cinese e accompagnato da una sposa cinese e due bambini: é il tipo di “gag assurdo” di cui dirà di non potersi servire in un lungometraggio. Per il resto l’idea di base del film è quella di un rovesciamento speculare fra le due parti (i tentativi di suicidio, i tentativi di sopravvivere), una costruzione simmetrica che Keaton ha già sperimentato in One Week (la costruzione, la distruzione) e che recupererà, variandone sempre le forme, in The Playhouse, The Boat, The Electric House, The Three Ages e Sherlock jr.