L’ANGOSCIA (IN MEMORIAM) – Alfred Tennyson

L’ANGOSCIA

I versi che seguono sono tolti da una raccolta, In Memoriam, composta da Alfred Tennyson nel 1852, per ricordare un caro amico scomparso. È una magnifica antologia di bellissimi versi, di ricche immagini, di squisite e cesellate espressioni: i sentimenti, senza dubbio sinceri, che il poeta prova, prendono forma in un quadro ricercato e lussuoso, caratteristico dell’arte di Tennyson.

Il Poeta é qui assalito dal dubbio: l’Angoscia tenta di insinuare nel suo animo l’ingannevole convinzione che nulla esista al di là della presente vita terrena, che nessuna finalità, come nessuna causa presieda al cieco scorrere del mondo, che ogni cosa sia inutile e vuota, come una forma senza alcun contenuto. Ma é una tentazione, che il Poeta respinge come assurda: come si priverebbe infatti della sola speranza vera, come accetterebbe di vivere una vita senza luce coltivando un dubbio che dissecca tutto ciò che tocca.

O Angoscia, crudele compagnia,
2 o Sacerdotessa nelle volte della Morte, 
o dolce e amara ad un tempo,
4 cosa sussurri dalle tue labbra mendaci? 
5 “Gli astri, ella sussurra, ciecamente corrono; 
6 una trama é tessuta attraverso il cielo; 
7 da luoghi devastati esce un grido 
e mormora dal morente sole:
Ogni parvenza, o Natura, é,
nel tono della sua musica, –
un’eco vana della mia,
una vana forma dalle vuote mani.
Ed io prenderò una cosa si cieca,
l’abbraccerò come mio naturale bene, 
15 o la schiaccerò come un vizio del sangue 
sull’orlo della mente?

 

2. nelle volte della Morte: la morte é raffigurata come abitante in oscure caverne, sotto volte altissime e tenebrose.

4. mendaci: bugiarde; dal latino, mendax, bugiardo.

5. corrono ciecamente: alla cieca, come dei ciechi: senza sapere cioé dove vadano, senza che vi sia un preordinato disegno che li guidi e ne regoli il corso.

6. una trama: il corso degli astri é regolato nel cielo secondo un disegno geometrico, tracciato dal caso: il loro correre ha qualcosa di macchinale e di automatico, come se fosse voluto unicamente dal fato e nessuna volontà buona intervenisse mai a regolarne il corso.

7. i luoghi devastati: é un’immagine di una grande forza poetica, che nella sua estrema indeterminatezza suggerisce la visione di un luogo remote, profondissimo, scosceso e desolate, da cui esce una gran voce, la voce della desolazione che lancia il suo grido: nulla esiste!

15. la schiaccerò: come un animale immondo. Il dubbio é infatti qui considerato come una malattia dell’animo, contro cui difendersi, con tutti i mezzi.

Alfred Tennyson (Somersby, Lincolnshire, Inghilterra, 6 agosto 1809 – Lurgashall, West Sussex, Inghilterra, 6 ottobre 1892) è stato un poeta e drammaturgo inglese, uno dei più illustri della letteratura universale del post-romanticismo.

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