GUGLIELMO MARCONI

GUGLIELMO MARCONI

Il maggiore scienziato del secolo XX, che registra le più ardue e impensate conquiste del genio umano e del progresso, è Guglielmo Marconi, nato in Bologna il 26 aprile 1847 e morto a Roma nell’estate del 1937. Senatore e presidente dell’Accademia d’Italia. Egli, oltre ad essere sommo fisico e scienziato universalmente riconosciuto, premio Nobel nel 1909, può essere considerato uno dei più grandi benefattori dell’umanità, padre della scienza e del progresso dei nostri tempi. Compì i suoi studi a Bologna, Firenze e Livorno. D’ingegno pronto e vivace, dedicò tutto se stesso alla fisica. Basandosi sulle precedenti conquiste della scienza e sulla scoperta dell’esistenza di certe onde elettriche misteriose, (che si propagano nello spazio senza bisogno di fili, come le onde luminose) fatta dal grande scienziato tedesco Enrico Hertz e da lui chiamate “onde hertziane”, Marconi concepì l’idea di un congegno capace di trasmettere queste onde.

Nel 1895, dopo alcuni anni di esperimenti compiuti sulla base delle ricerche di Hertz, ritiratosi a Fontecchio (Bologna) scoprì che, mediante un generatore di oscillazioni elettriche, collegato ad un filo isolato nell’aria (antenna) e alla terra, si potevano trasmettere onde elettriche fino a due km. di distanza, dove fosse posto un ricevitore, pure collegato a un filo isolato nell’aria e alla terra. Recatosi a Londra nel 1896, per potere avere i mezzi necessari allo sviluppo della sua invenzione, Marconi dimostrò, praticamente, la serietà della sua scoperte e ottenne facilmente plausi e appoggi. Nello stesso anno egli potè brevettare la sua invenzione.

Insistendo nei suoi esperimenti e perfezionando i sui strumenti di lavoro, nel 1901, fra lo stupore del mondo intero, riuscì a trasmettere segnali radiotelegrafici dall’Europa all’America, attraverso l’Atlantico. Nel 1902 compì altri importati esperimenti a bordo del piroscafo Carlo Alberto, con il “dector magnetico” da lui inventato, col quale le trasmissioni radio telegrafiche furono più chiare e regolari.

Nel 1903 stabilisce, normali trasmissione transatlantiche e, in premio del suo lavoro e per la straordinaria importanza della sua invenzione, gli viene assegnato il premio Nobel per la fisica (1909). L’invenzione di Marconi fu impiegata, innanzi tutto, per le navi in navigazione, lontane da ogni contatto diretto, le quali potevano così comunicare con tutta facilità e rapidità. Nel 1909 potè constatare anche la immensa importanza e utilità umana della sua invenzione. Infatti fu possibile salvare gli equipaggi di due piroscafi, Republic e Florida, venuti a collisione in mezzo all’Atlantico e, nel 1912, nel naufragio del Titanic, fu possibile salvare gran parte dei molti passeggeri.

Particolarmente utile riuscì all’Inghilterra l’invenzione di Marconi, perchè le rese possibile rapide e dirette comunicazioni con tutto il suo vasto impero coloniale. La straordinaria scoperta del giovane studioso italiano, preludeva ad una lunga serie di applicazioni ancora più vaste e decisive ai fini del progresso, cioè radiotelefonia, radiofonia, radioindividuazione, e radiotelevisione.

La nave bianca Elettra, dal 1923, fino alla morte di Marconi, fu il laboratorio, lo studio, il campo di esperienze del grande scienziato.

Una delle più straordinarie vittorie di Marconi fu quella ottenuta nel 1920, in occasione della grande esposizione internazionale di Sidney, in Australia. In quella occasione doveva essere posta in funzione una nuova imponente centrale elettrica, che doveva fornire luce a tutta la città e Marconi era stato insistentemente invitato a presenziare alla cerimonia. Egli, in quel periodo, aveva eseguiti certi studi e certe esperienze, grazie alle quali era sicuro di far giungere nitidamente la voce a massime distanze o azionare un circuito elettrico da un emisfero a un altro. Declinò
l’invinto e assicurò egualmente il suo intervento, mediante la dimostrazione della sua nuova scoperta. Dalla sua Elettra, ancorata nel porto di Genova, circa 22.000 Km. di distanza, esattamente all’ora prestabilita, trasmise nitidamente, e senza disturbi, il suo messaggio inaugurale e premendo un pulsante della sua scrivania, azionò la centrale elettrica, e illuminò a giorno l’intera città di Sidney.

Marconi fu ritenuto il mago degli spazi. Nel 1933 installò una grande centrale radiofonica in Vaticano e offrì al Papa Pio XI la possibilità di trasmettere a tutto il mondo in ascolto, il primo grande messaggio, per il decimonono centenario della Redenzione, che si celebrava in Roma con l’anno Santo.

L’attività inesauribile di Marconi illumina maggiormente le scoperte e le applicazioni del grande scienziato e fa di lui un formidabile organizzatore. Bologna, Oxford e Cambridge gli conferirono lauree ad honorem e, da tutti gli Stati del mondo, gli furono assegnati diplomi ed onorificenze.

Il 20 luglio 1937, Guglielmo Marconi, il grande genio italiano, che aveva dato agli uomini un nuovo mezzo per conoscersi, aiutarsi e amarsi, entrava nell’immortalità, meritando d’essere posto nel numero dei più geniali inventori e dei più grandi benefattori dell’umanità. Gli furono resi grandissimi onori dalle Nazioni di tutto il mondo.

Il Marconi Memorial a Ballycastle, Irlanda del Nord

.