BEDŘICH SMETANA – Vita e opere

Bedřich Smetana
Bedřich Smetana (Litomyšl, 2 marzo 1824 – Praga, 12 maggio 1884) è stato un compositore ceco.

Dotato di un precoce talento musicale, Smetana espresse l’anima del popolo ceco alla ricerca di una propria identità politica e culturale e la fece conoscere in tutta Europa.
Bedřich Smetana nacque nel 1824 in Boemia, territorio dell’Impero Asburgico dove la piccola borghesia (cui apparteneva la famiglia d’origine) parlava in tedesco.
Dotato di grande talento musicale, si esibì al pianoforte per la prima volta a sei anni.
Nei primi anni di studio, che condusse in varie città ceche, imparò a conoscere e amare le tradizioni storiche e culturali del popolo boemo.
Nel 1840 incontrò a Praga Franz Liszt, che resterà. per tutta la vita un suo grande ammiratore e fervente sostenitore.
Dopo quell’incontro Smetana si stabilì definitivamente nella capitale boema per completare gli studi musicali e, ottenuto il ruolo di insegnante di musica presso il conte Thun, cominciò a pensare alla creazione di una scuola musicale nazionale.

La rivolta di Praga

Il 1848, anno della rivolta di Praga, fu un periodo cruciale per il compositore: partecipò ai moti cechi facendo parte della Guardia Nazionale e scrisse alcune musiche d’occasione che vennero molto apprezzate, tra cui Canto per la libertà.
Sopita la rivolta e ritornati gli austriaci, Smetana fondò una scuola di musica nazionale, vivendo però anni difficili perchè la sua attività, considerata quasi sovversiva, era costantemente sottoposta ai controlli della polizia.
Fortemente condizionato nella sua libertà di insegnamento, il musicista abbandonò Praga nel 1856, accettando di dirigere la Harmoniska Sällskapet di Göteborg, in Svezia.
Questa esperienza fu per lui molto positiva: si dedicò con passione alla esecuzione dei classici, riscuotendo grandi successi, e compose i suoi primi poemi sinfonici (Riccardo III…, Il campo di Wallestein …., e Haakon Jurl).
La nostalgia per il proprio Paese però era molto forte e finalmente, quando nel 1860 i paesi cechi ottennero una prima autonomia, Smetana tornò a Praga accettando il modesto incarico di maestro di un coro maschile in lingua ceca. Dopo la rappresentazione de La sposa venduta, considerata la prima opera boema, il musicista fu nominato direttore musicale del Teatro nazionale di Praga.
Nel 1874 inrziò a pensare a una trilogia operistica dedicata al suo Paese e compose il ciclo dei sei poemi sinfonici Má vlast (La mia patria). Nello stesso anno però si manifestò anche una malattia nervosa che gli causò la perdita dell’udito.

Una malattia ingrata

Gli ultimi anni di Smetana non furono affatto felici: non riuscì a concludere la trilogia e diventò completamente sordo. Ma fu proprio in questi anni che la sua produzione musicale ottenne i maggiori riconoscimenti.
Appena sessantenne fu rinchiuso in un ospedale psichiatrico, dove morì pochi mesi dopo.
Quando Liszt seppe della sua morte disse: ‘Era un genio’.
Il Teatro Nazionale Ceco fu costruito nel 1862 con il denaro raccolto attraverso una sottoscrizione pubblica. Neì primi anni di attività fu molto criticato da Smetana, che lamentava il numero eccessivo di rappresentazioni di opere italiane.

L’OPERA BOEMA

1866
Smetana iniziò a comporre opere in lingua boema dal suo ritorno nel 1861 a Praga, ritenendo di importanza fondamentale scrivere lavori teatrali che si ispirassero ai costumi e alla cultura del suo popolo.
Nella realizzazione di queste opere, fu anche influenzato dal Tristana e Isotta di Richard Wagner, a cui aveva assistito a Lipsia nel 1859.

Il concorso

Smetana partecipò al concorso per la miglior opera lirica di nuova composizione indetta dal Teatro Nazionale Ceco.
Con I Brandeburghesi in Boemia, rappresentata per la prima volta nel gennaio 1866, si aggiudicò la vittoria e ottenne un grande successo, nonostante le critiche di wagnerismo.
Pochi mesi dopo debuttò La sposa venduta, però non ricevette la stessa entusiastica accoglienza dell’opera precedente.

Il padre dell’opera ceca

Attento alle critiche ricevute, Smetana ritoccò la partitura suddividendola in tre atti anziché nei due originali e sostituì il testo parlato con un recitativo (dialogo cantato). Ed è proprio questa versione, andata in scena nel 1871 al Teatro Provvisorio, che viene considerata la più importante opera boema.
Il compositore avrebbe poi scritto altre sei opere, che sono il nucleo del patrimonio operistico ceco, al punto da divenire celebre come il padre dell’opera ceca.
Non fu certo il primo a scrivere opere ispirate a temi nazionali, ma le sue composizioni furono le prime del suo paese ad essere apprezzate in tutto il mondo.
Katerina Kolàrovà
BIOGRAFIA IN BREVE
1824 – Nasce il 2 marzo, ultimo di otto figli
1839 – Frequenta il Ginnasio Accademico di Praga. Conosce Franz Liszt
1844 – Insegnante di musica del conte Leopold Thun
1848 – Con il sostegno economico di Liszt apre una scuola nazionale di musica. Durante i moti di Praga entra a far parte della Guardia Nazionale
1849 – Sposa la pianista Katerina Kolàrovà
1856 – Si trasferisce a Göteborg
1857 – Si reca a Weimar, dove partecipa con Liszt alle manifestazioni in onore di Goethe e Schiller
1860 – Vedovo, sposa Bettina Ferdinandova
1861 – Ritorna a Praga e diventa direttore di un coro
1864 – Cura la critica musicale di un giornale praghese
1866 – Viene rappresentata l’opera I Brandeburghesi in Boemia; ottiene un tiepido successo con La sposa venduta. Viene nominato primo direttore del Teatro Nazionale Ceco
1874 – Afflitto da grave sordità, lascia la direzione del Teatro
1876 – Prima rappresentazione de Il bacio
1880 – Conclude Blanik, l’ultimo poema di  Má vlast (La mia patria)
1884 – In aprile viene internato in un ospedale psichiatrico; il 12 maggio muore ed è sepolto a Praga.