THOMAS COUTURE – Vita e opere

Thomas Couture – Autoritratto

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Thomas Couture era figlio di un calzolaio di Senlis, città in cui l’artista nacque nel 1815. Per dedicarsi alla pittura nel 1826 si trasferì a Parigi dove, nel 1830, entrò nell’atelier di Antoine-Jean Gros. Nel 1834 iniziò a concorrere, senza successo, al Grand Prix organizzato ogni anno dall’Accademia di Francia.
Durante gli anni Trenta l’artista si dedicò alla ritrattistica, dipingendo una serie di ritratti fra i quali ricordiamo quello di Eloy Chapsal e quello di Marie Simonnet. Per un breve periodo, nel 1838, frequentò anche l’atelier di Paul Delaroche.
Il primo successo di critica risale all’esposizione al Salon del 1847, dove Couture presentò i Romani della Decadenza.
Incoraggiato dall’evento, egli aprì un suo atelier che, per un periodo di tempo, fu frequentato da Manet, artista che non si sentì mai legato al maestro, da Puvis de Chavannes, che della pittura di Couture apprezzò il recupero dell’arte classica, e da altri famosi pittori.
Con il successo giunsero anche le prime commissioni pubbliche, come ad esempio la decorazione del soffitto del padiglione Denon al Louvre, raramente condotte in porto e di cui restano tracce grazie ad alcuni disegni preparatori.
Nel 1851 Couture ricevette la commissione per la decorazione della Cappella della Vergine nella chiesa di Saint-Eustache.
Immediatamente dopo il suo matrimonio celebrato nel 1859, Couture inaspettatamente lasciò Parigi rifugiandosi a Senlis dove, abbandonata la pittura, si dedicò alla coltivazione delle sue terre.
Egli trascorse i suoi ultimi anni di vita nella villa a Villeurs-le Bel, dove si spense nel 1879.

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