GEORG FRIEDRICH HÄNDEL – Vita e opere

Georg Friedrich Händel (23 febbraio 1685 – 14 aprile 1759) è stato un compositore barocco tedesco-britannico noto per le sue opere, oratori, inni, concerti grossi e concerti d’organo.

Georg Friedrich Händel, nato a Halle, in Germania, nel 1685, dimostrò fin da giovanissimo un notevole talento musicale: infatti componeva già all’età di dieci anni.
Nel 1702 divenne organista del duomo della sua città: un incarico prestigioso che assolse brillantemente. I suoi profondi interessi musicali lo spinsero però l’anno seguente a lasciare Halle per Amburgo, in quell’epoca vero centro della vita musicale tedesca, dove fin dal 1678 funzionava l’unico teatro pubblico della Germania e dove si tentava di dar vita all’opera nazionale tedesca. Pur di poter vivere in questa città e conoscere da vicino l’ingranaggio operistico, il diciottenne Händel si accontentò di un modesto posto di violino di ripieno nell’orchestra.
Ad Amburgo, nel 1705 rappresentò il suo primo melodramma: Almira.
L’anno seguente giunse in Italia dove rimase per tre anni, approfondendo la sua conoscenza dell’opera italiana. Trasferitosi nel 1712 a Londra, dove passò il resto dei suoi giorni sempre al centro della vita musicale inglese, divenne direttore della Reale Accademia di Musica.
Morì a Londra nel 1759.

Händel compose quaranta opere, tra le quali Il Pastor Fido e Serse, e ventidue oratori, tra cui il Messia, rappresentato trionfalmente per la prima volta a Dublino nel 1742. Compose concerti grossi e solisti per vari strumenti. Due significativi esempi di musica d’occasione sono le suites Musica sull’acqua per orchestra, utilizzate per allietare le gite in barca sul Tamigi di Giorgio I, e Musica per i fuochi d’artificio per banda di fiati e timpani, destinata ad accompagnare uno spettacolo di fuochi artificiali. La fortuna di Händel fu grandissima sia in vita sia nei secoli successivi. Come Bach e Scarlatti godette fama di esecutore impareggiabile all’organo e al clavicembalo. La sua musica influenzò i compositori delle epoche successive tanto che Haydn lo proclamò “maestro di tutti noi” e Beethoven non esitò a definirlo “il più grande compositore che sia mai vissuto”. Certo è che, come Haydn, anche Händel seppe compiere una sintesi di tutti gli stili della propria epoca elaborandoli in un grandioso e omogeneo organismo aderente allo spirito barocco.

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