STORIA DELLA STUFA ELETTRICA
A Londra, nel 1892, venne concesso il brevetto per una stufa elettrica a Rookes Evelyn Bell Crompton, un colonnello in congedo divenuto ingegnere elettrotecnico, e al suo socio d’affari Herbert John Dowsing. Questi avevano montato su una piastra di ghisa un elemento di fil di ferro, rivestendolo di smalto per ripararlo dagli urti e dall’aria. Nel 1897, il catalogo della società di apparecchi elettrici Crompton-Dowsing comprendeva già diversi tipi di stufe a piastra radiante.
Dowsing inventò anche un radiatore, che chiamò “lampada Dowsing”, costituito da una grossa lampadina elettrica, smerigliata esternamente, e montata davanti a un riflettore di rame che ne aumentava il calore emanato. Nel 1906, grazie al1’invenzione del nicrom, una lega di nichel e cromo, per opera dell’americano Albert Marsh, il riscaldamento elettrico fece un notevole passo avanti. Questa lega poteva essere portata all’incandescenza senza che si disintegrasse, sicché non era necessario rivestirla di smalto, e per questa ragione divenne il materiale ideale per gli elementi riscaldanti delle stufe elettriche.
Il primo a portare l’invenzione a una fase piú avanzata fu un ingegnere elettrotecnico inglese, Charles Reginald Belling, che, nel 1912, inventò un supporto di argilla refrattaria, attorno al quale andava avvolto il filo di nicrom, e in quello stesso anno cominciò la produzione delle prime stufe elettriche di sua progettazione.
Nel 1937, vennero messe in commercio negli Stati Uniti stufe elettriche a ventilatore, derivate dai ventilatori azionati dal motore elettrico. Il moderno termoventilatore venne ideato, a Colonia, da un ingegnere tedesco, Bruno Eck. Non si trattava inizialmente che di un ventilatore creato per eliminare l’aria polverosa. Ma dal 1958, venne usato per far passare l’aria su serpentini che, opportunamente riscaldati, potevano produrre una maggiore potenza e riscaldare una maggior superficie. Invece della primitiva forma a elica, il ventilatore assunse la nuova e definitiva forma di un lungo cilindro, in grado di girare a velocità molto superiori.
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