RIMSKY-KORSAKOV – Non solo Il volo del calabrone

Nikolay Andreevič RIMSKY-KORSAKOV

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Rimskiy-Korsakov non è solo l’autore del “Volo del Calabrone”

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La presentazione in Italia del film sovietico Sadko, per il cui commento sonoro ci si è serviti della musica di Rimsky-Korsakov, ha riportato di attualità l’opera del compositore russo, del quale purtroppo l’unico passo inserito nei programmi della radio o dei concerti è quel Volo del calabrone ormai venuto a noia, e non solo perchè tante volte ascoltato.
Nikolay Andreevič Rimsky-Korsakov (Tichvin, 18 marzo 1844 – Ljubensk, 21 giugno 1908) appartiene a quel gruppo dei “cinque” – Balakirev, Cui, Borodin, Musorgskij e Rimsky-Korsakov – che ebbe come suo preciso programma di continuare la lotta iniziata da Glinka per la creazione di una musica nazionale russa. Rimsky-Korsakov conobbe Balakírev nel 1861; aveva diciassette anni, e dall’età di sei anni aveva iniziato gli studi di pianoforte, completati da quelli di composizione, cui si era dedicato alla precoce età di nove anni.
Come Musorgskij, cui fu legato da fraterna, affettuosa amicizia, anche Rimsky-Korsakov coltivò, insieme alla musica, l’arte militare. A dodici anni la famiglia lo persuase ad iscriversi a Pietroburgo alla scuola dei cadetti della marina; e forse fu un lungo viaggio che egli compì al termine del corso – un viaggio durato ben tre anni! – sulla nave “Diamante” a ispirargli quelle leggende musicali, quelle storie esotiche per cui va giustamente celebre e che sono senza dubbio le sue cose migliori.
È del 1865 – aveva 21 anno – la sua prima opera di impegno, il poema sinfonico Sadko: alcuni anni prima aveva composto la Sinfonia op.1 senza grande successo. Ma le opere migliori sono quelle della maturità: Sadko – opera in sette quadri, da non confondersi con l’omonimo poema sinfonico – La Fidanzata dello Zar, Il Gallo d’oro, Capriccio Spagnolo, Sheherazade, La Grande Pasqua Russa: tutte composte negli ultimi anni dell’Ottocento

Nel gruppo dei “cinque” Rimsky-Korsakov occupa un posto particolare: scopo comune era quello di creare una musica nazionale russa: e mezzo comune per giungere a tal fine fu quello della liberazione dalle pastoie accademiche, dagli schemi tradizionali. All`inizio Rimsky-Korsakov seguì i suoi amici su questa via, sotto la guida di Balakirev, poi via via che il suo pensiero musicale si andava evolvendo, a questi vincoli e a questi schemi tornò, attrattovi in maniera irresistibile.
A questo proposito è bene citare la revisione che egli fece del Boris Godunov di Musorgskij: dove le qualità di armonizzatore e di concertatore eccellono, ma dove anche palese la incomprensione del sublime genio dell’infelice autore della Kovancina.
Gli è che Rimsky-Korsakov fu per temperamento negato a comprendere il fondo dell’arte di Musorgskij, per il quale la musica era “un mezzo di comunicazione con gli altri uomini e non uno scopo”; che scriveva “Cercare e scoprire ì misteri inesplorati dell’anima umana, questa è la missione dell’artista”.
Rimsky-Korsakov aveva invece un concetto della musica che di più si avvicinava a quello formalistico: la caratterizzazione dei personaggi delle sue opere è sbagliata; non esiste un Boris, non esiste neanche un coro come nel Boris vivo e possente.
Tuttavia Rimsky-Korsakov fu un grande artista; perchè quando dal tentativo psicologico sbagliato passò alla fiaba. quando lasciò la caratterizzazione del personaggio descrisse la natura, quando al dramma sostituì il mito, la sua voce venne limpida.
Questo è Rimsky-Korsakov, e queste sue opere Sheherazade, Grande Pasqua Russa, Sadko e il Gallo d’Oro, lo ricordiamo; e siamo portati al perdono difronte all’incomprensione da lui dimostrata nei confronti dell’uomo che più lo amò: il grande poeta del popolo russo: Modest Petrovic Musorgskij.

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