LA SALUTE FEMMINILE: PAP TEST

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LA SALUTE FEMMINILE: PAP TEST

Nonostante l’attuale attenzione alla forma e al benessere fisico, molte donne ancora non hanno abbastanza cura del proprio corpo. Troppo spesso ritengono che buona salute significhi assenza di malattia e che alcuni disturbi femminili siano il naturale fardello del proprio sesso. Questi concetti sono errati, spesso pericolosi.
Il cancro del collo dell’utero, che può essere del tutto asintomatico nei primi stadi, registra nei Paesi occidentali una mortalità pari a 1 su 10.000 donne. Le infezioni pelviche, se non trattate, possono essere causa di sterilità permanente.

I test preventivi

Alcune donne evitano le visite ginecologiche; tutte dovrebbero invece programmare controlli regolari, in quanto il Pap-test e l’esame del seno sono fondamentali per la diagnosi precoce del cancro dell’utero e della mammella.
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Tutte le donne dovrebbero sottoporsi a una visita ginecologica almeno una volta all’anno. Dovrebbero, sempre una volta all’anno, farsi esaminare il seno dal medico o dal ginecologo, soprattutto se prendono la pillola e hanno più di 35 anni. Anche il Pap-test dovrebbe essere eseguito una volta all’anno. Le donne che prendono la pillola devono tenere sotto controllo regolare la pressione arteriosa. Questi esami non richiedono tanto tempo, mentre possono essere determinanti per la vita o la morte.
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Il ginecologo inizia una visita completa, facendo domande sulla vita personale e sulla storia medica e ginecologica. Sarà utile avere sottomano gli esiti degli esami precedenti, i particolari di passati disturbi, le date delle ultime mestruazioni ed essere il più precise possibile nel descrivere eventuali sintomi premestruali, qualsiasi tipo di disturbo o anomalia riscontrati, il metodo contraccettivo adottato.
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Il ginecologo passa poi a esaminare il seno e, se necessario, richiede una mammografia (radiografia delle mammelle), oltre a fornire istruzioni su come procedere periodicamente all’autoesame del seno per individuare anomalie che possono essere indizi precoci di un tumore del seno.
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Infine esamina la regione pelvica per verificare che non vi siano segni di malattia, fibromi, lesioni o infezioni all’utero, alla cervice o alla vagina.
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Il Pap-test è un esame citologico del secreto vaginale, consiste nel prelievo di alcune cellule a livello del collo dell’utero
Quindi esegue un Pap-test, un esame ginecologico di routine (detto anche striscio cervicale o citotest): esso consiste nel prelievo di poche cellule della mucosa cervicale (ossia del collo dell’utero). Il campione prelevato viene mandato in laboratorio per essere esaminato al microscopio, al fine di individuare la presenza eventuale di cellule tumorali maligne. Se il Pap-test risulta positivo, è necessario procedere a una colposcopia, un esame indolore della cervice eseguito mediante un microscopio appositamente predisposto. Una lesione precancerosa della cervice, se individuata nei primissimi stadi, prima che diventi invasiva (possono passare 10 anni prima che il cancro si sviluppi), può essere curata semplicemente e con completo successo.
In caso contrario, il cancro della cervice può avere esito letale.
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Le donne che accusano perdite anomale devono sottoporsi a un test, che consiste in uno striscio vaginale, per scoprire la presenza di infezioni vaginali o cervicali. In questo modo si possono diagnosticare comuni infezioni come la candidosi o la tricomoniasi e qualsiasi malattia venerea.
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Se necessario, la donna viene sottoposta ad altri esami, per l’ipertensione, l’anemia, il diabete e la rosolia che, se contratta nei primi mesi di gravidanza, può danneggiare il feto, provocare aborto o morte del nascituro.
Terminata la visita, quando il medico discute con la paziente i dati emersi, è bene porre tutte le domande che vengono in mente: può essere utile prepararsi una lista di quesiti, per non correre il rischio di dimenticarne qualcuno.
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I disturbi mestruali

I cicli mestruali variano enormemente da donna a donna, ma la perdita di sangue mensile in media è soltanto di 80-150 ml circa. Non sono infrequenti le mestruazioni irregolari, dolorose, abbondanti, ma in tal caso è bene ricorrere al medico o al ginecologo per avere una diagnosi precisa del fenomeno.
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I disturbi mestruali possono essere alleviati o con rimedi personali o con un trattamento medico vero e proprio. Perdite ematiche al di fuori del ciclo mestruale (metrorragia) possono essere dovute a turbe emotive, a problemi fisici o all’insorgere della menopausa, e possono essere scarse o abbondanti. Se il trattamento della causa alla loro origine non è efficace, il medico potrà somministrare degli ormoni fino alla completa regolarizzazione del ciclo.
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L’assenza di mestruazioni (amenorrea) non dovuta a una gravidanza può essere causata da turbe emotive, anoressia nervosa, sospensione della pillola contraccettiva o anche da eccessiva attività fisica.
Le mestruazioni dolorose (dismenorrea) possono essere primarie (crampi spasmodici acuti, frequenti nelle giovani donne che non hanno ancora partorito) o secondarie (dolore sordo, di tipo congestizio, solitamente associato a sindrome premestruale, che tende a estendersi negli anni precedenti la menopausa).
Mestruazioni molto dolorose derivanti da problemi organici possono essere trattate con farmaci o talvolta anche chirurgicamente.
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Alcune misure che possono essere messe in atto personalmente, come l’assunzione di analgesici, la posizione rannicchiata, con le ginocchia contro il petto, o il ricorso a una borsa di acqua calda contribuiscono ad alleviare il dolore mestruale. Può essere efficace anche una certa attività fisica prima e durante il ciclo, come il nuoto, la danza o il jogging. Se questi rimedi risultano inefficaci, ci si dovrà rivolgere al medico per un trattamento più specifico.
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Mestruazioni estremamente abbondanti (menorragia) sono frequenti nei primi anni del ciclo, ma dovrebbero comunque essere segnalate all’attenzione del medico. Qualsiasi variazione delle mestruazioni, soprattutto se diventano improvvisamente abbondanti, può essere sintomo di un disturbo grave, per cui occorre rivolgersi subito al medico.
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Una sindrome da shock tossico (anche se piuttosto rara) può verificarsi se un assorbente igienico interno viene lasciato troppo a lungo in vagina durante la mestruazione o inavvertitamente dimenticato alla fine del ciclo. I sintomi tipici sono mal di testa, nausea, mal di stomaco, vomito, diarrea, vertigini e svenimenti.
Se si sospetta questa sindrome, occorre rivolgersi immediatamente al medico.

La diagnosi dei disturbi mestruali

I disturbi mestruali che non vengono risolti dalle misure sopra citate spesso richiedono una diagnosi più approfondita.
Tra gli esami più frequentemente richiesti dal medico ci sono la dilatazione della cervice e il curettage (raschiamento) dell’utero. Operando un raschiamento della mucosa uterina in anestesia generale, si preleva un campione di tessuto per poterlo esaminare in laboratorio. A volte questo semplice intervento è sufficiente a risolvere il problema, altrimenti è necessario un trattamento farmacologico.
In ogni caso i disturbi mestruali, di qualunque entità siano, non vanno mai trascurati, perché possono essere il segnale di problemi piri gravi in via di evoluzione e, comunque, rappresentano sempre per la donna un disagio sia fisico sia psicologico.
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