LA SALUTE FEMMINILE: CONTROLLO DEL SENO

LA SALUTE FEMMINILE: CONTROLLO DEL SENO

È una realtà crudele che il cancro della mammella colpisca una donna su 13 e sia ancora la causa di morte più comune nelle donne trai 45 e i 55 anni.
Anche se non esiste prevenzione per il cancro del seno, vi è una buona probabilità di guarigione se lo si individua nei primissimi stadi. Ecco perché è essenziale che le donne prendano l’abitudine di esaminarsi il seno ogni mese e di sottoporsi a controlli medici regolari: non bisogna dimenticare che il 20 % di tutte le morti per cancro sono dovute al tumore mammario.

I seni subiscono lievi cambiamenti del tutto normali nel corso della vita di una donna. L’aumento e il calo nei livelli degli ormoni femminili – estrogeni, progesterone e prolattina – contribuiscono alle modificazioni dei seni durante il ciclo mestruale, nel corso della gravidanza, dell’allattamento e al momento della menopausa. Anche la pillola può provocare cambiamenti.
Ogni donna deve saper distinguere queste modificazioni normali dalla comparsa di nuovi noduli. La maggioranza è comunque di natura benigna: soltanto 1 su 10 è maligno.

Soggetti a rischio

La causa del cancro della mammella non è ancora conosciuta. Anche se tempo fa era stata imputata la pillola tra i possibili fattori predisponenti, studi più recenti l’hanno decisamente assolta. Sembra invece che lo stile di vita dei Paesi occidentali possa favorirne la comparsa. I soggetti più a rischio sono le donne oltre i 35 anni, quelle che non hanno avuto figli, che hanno avuto il primo figlio dopo i 30 anni, che hanno sofferto di disturbi benigni al seno, e infine quelle che hanno precedenti in famiglia.

L’autoesame del seno

Tutte le donne, dalla pubertà in poi, dovrebbero fare un autoesame del seno ogni mese: deve essere eseguito subito dopo ogni mestruazione (perché il seno può presentarsi teso e dolente, e con le ghiandole ingrossate, nella settimana precedente il ciclo) o, dopo la menopausa, il primo giorno di ogni mese.
I segni da osservare attentamente durante l’autoesame del seno sono: la presenza di un nodulo in un seno, o di un’area localizzata nodulare; un aumento insolito nella dimensione di un seno; una evidente asimmetria dei seni (l’uno più alto dell’altro); il raggrinzimento della
pelle della mammella o la comparsa di una fossetta; la retrazione di un capezzolo; la perdita di liquido da. un capezzolo, soprattutto se ha tracce di sangue; un’eruzione su un capezzolo; un gonfiore alla parte superiore del braccio; un ingrossamento dei linfonodi ascellari.
Se si nota qualsiasi anomalia, occorre recarsi immediatamente dal medico.
Disturbi al seno, quali mastopatia fibrocistica, cisti e tumori benigni sono molto frequenti, ma i loro sintomi possono essere simili a quelli di una forma maligna. Nella mastopatia fibrocistica, il seno risulta gonfio, nodulare, dolente, soprattutto prima e durante la mestruazione. Questa forma è frequente nelle donne fra i 30 e i 50 anni, ma può comparire a ogni età.
Le cisti, ossia piccole sacche nel tessuto della mammella, che si riempiono di liquido, sono frequenti nelle donne dai 35 ai 45-50 anni. Le cisti possono dare dolore, disagio e perdite dal capezzolo, e frequentemente richiedono l’asportazione chirurgica o l’aspirazione.
Spesso, noduli innocui al seno sono formazioni di tessuto fibroso che possono gonfiarsi e causare dolore: sono di solito duraturi e possono richiedere un’asportazione chirurgica.

Altri controlli del seno

Controlli regolari comprendono l’esame del seno da parte di un medico e, se necessario, una mammografia, un’indagine radiologica in grado di rivelare la presenza di una neoplasia maligna, evidenziata come una macchia opaca irregolare. La mammografia dà la possibilità di individuare circa il 92 % dei tumori della mammella e può essere ripetuta ogni 3 anni senza pericoli di assorbimento di una dose eccessiva di radiazioni.
Anche se non sempre agevole, l’esame non è doloroso. È preferibile evitarlo durante la gravidanza.
Un’altra tecnica diagnostica che si affianca alla mammografia è la termografia, che attraverso il rilevamento di zone calde e di zone fredde del seno può individuare l’insorgenza di alcune forme di carcinoma.
Un ulteriore test diagnostico, che viene attuato soltanto in caso di presenza di un noduletto nel tessuto mammario, è la biopsia praticata con un sottile ago aspirante. Viene punto il nodulo, aspirandone il contenuto. Se questo è decisamente liquido, si può ipotizzare che si tratti di una cisti, quasi sempre a carattere benigno. Se il nodulo è solido, viene comunque prelevato, mediante l’ago, un campione del tessuto nodulare, che sarà poi analizzato al microscopio per evidenziare eventuali cellule cancerose.
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Con la mammografia si può individuare la presenza di un tumore del seno prima che diventi palpabile. La diagnosi precoce aumenta notevolmente le probabilità di una completa guarigione.
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L’autovalutazione (o autoesame) è l’esame che la stessa donna dovrebbe eseguire ogni mese, sin da giovane. La metodologia di esame è semplice, ma è bene che sia un operatore sanitario a insegnarla. È particolarmente importante comunicare tempestivamente al propro medico l’individuazione di eventuali cambiamenti verificatisi nel tempo e/o persistenti.
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