CARLO I D’INGHILTERRA A CACCIA – Antoon Van Dyck

CARLO I D’INGHILTERRA A CACCIA (1635 circa)
Antoon Van Dyck (1599–1641)
Museo del Louvre, Parigi
Olio su tela cm 272 x 212

.
In questo ritratto, pur completo di tutti gli effetti convenzionalmente previsti dal genere ufficiale, Van Dyck utilizza mezzi espressivi che se ne distaccano notevolmente. Il Re d’Inghilterra è raffigurato di tre quarti, in piedi, accanto al suo cavallo (e non sopra, in posa eroica), in familiare compagnia di due giovani palafrenieri. Il Re è in abbigliamento da caccia, semplice, ma molto elegante. A sinistra si intravede il mare, solcato da una vela, discreta allusione al suo impero marittimo, sulla destra fanno da cornice alberi frondosi.

Benché improntato di solennità e di nobiltà, il Sovrano è presentato in un contesto naturale che si stacca decisamente dall’atmosfera ufficiale caratteristica dei ritratti di corte. L’inconfondibile rapidità del tocco pittorico, la descrizione minuziosa dei particolari degli abiti e della bardatura del cavallo caratterizzano ulteriormente l’abilità artistica di Van Dyck; per quanto riguarda gli intenti coloristici sembrano qui riaffiorare gli echi della pittura veneziana della fine del Cinquecento. Il dipinto è di pregevole qualità, ma è soprattutto un’opera anticonvenzionale se paragonata alla rigidità dei molti ritratti eseguiti in quel periodo per la corte inglese.

L’opera reca, sulla pietra dipinta in basso a destra, l’iscrizione “CAROLVS I REX / MAGNAE BRIT / ANNIAE” e la firma “A. VAN DYCK F”. Menzionata per la prima volta nel promemoria del1°artista nell’anno 1638 circa, fu valutata da Van Dyck 200 sterline, compenso ritenuto troppo elevato da Carlo I d’Inghilterra e, pertanto, dimezzato. Nel Settecento appartenne alla collezione della contessa de Verrue, dalla quale pervenne al conte de Lassay ed in seguito al conte de Guiche. Acquistata poi dalla contessa du Barry, la tela fu venduta nel 1775 al re di Francia Luigi XVI; durante la Rivoluzione passò dalle collezioni reali al Louvre. Si conoscono numerose copie del dipinto, anche di epoca coeva.

 

Il periodo inglese

Antoon Van Dyck è, come Rubens, una personalità di levatura europea, sia per la sua abilità di ritrattista di corte sia per la notevole produzione di arte sacra di ispirazione cattolica. Negli anni dal 1635 al 1641, epoca cui appartiene anche il dipinto in esame, Van Dyck soggiorna in Inghilterra. In quello che possiamo definire il “periodo inglese”, l’artista si lega strettamente a Carlo I, tanto da divenire il ritrattista ufficiale della famiglia reale. Grazie alla sua abilità realizza un gran numero di ritratti anche per l’aristocrazia di corte e per nobili e borghesi. Naturalmente le esigenze dei committenti, desiderosi di mettere in evidenza i loro valore e il loro lignaggio, impongono alcuni cambiamenti stilistici, riconoscibili principalmente in una specifica attenzione per l’eleganza, il decorativismo, le tonalità chiare: accorgimenti che permettono di celebrare, attraverso i dipinti, glorie e raffinatezze della clientela. Purtroppo le innumerevoli richieste hanno favorito la ripetitività di modelli ed una certa superficialità esecutiva dell’ultimo periodo, anche se non è certamente questo il caso del dipinto in esame.

.

Antoon Van Dyck – Autoritratto con girasole (1632-1633)

VEDI ANCHE . . .

ANTOON VAN DICK – Vita e opere

AUTORITRATTO – Antoon Van Dick

CARLO I D’INGHILTERRA A CACCIA – Antoon Van Dyck

CRISTO SULLA CROCE – Antoon Van Dyck

MADONNA E COMMITTENTI – Antoon Van Dyck

.