ANTOON VAN DICK – Vita e opere

AUTORITRATTO (1633)
Antoon van Dyck (1599–1641)
Olio su tela cm 58,4 x 73
Collezione privata

 

ANTOON VAN DICK

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Nato ad Anversa il 25 marzo 1599, Antoon Van Dyck iniziò dal 1609 il suo apprendistato presso il pittore Hendrick Van Balen. Il suo primo autoritratto, oggi a Vienna, risale al 1613-1614. Entrò probabilmente nell’atelier di Rubens, del quale divenne il principale assistente. Dopo un breve soggiorno in Inghilterra, partì per l’Italia nell’ottobre del 1621; vi rimase fino al 1627 e soggiornò in numerose città italiane, in particolare a Genova e a Roma.
In questo periodo si sviluppò il suo grande talento di ritrattista: i modelli sono resi con gran rigore, i volti nettamente individualizzati e gli abbigliamenti e le decorazioni sono sontuosamente valorizzati (Il cardinale Bentivoglio). Tornato ad Anversa ricevette importanti commissioni, soprattutto ritratti per la classe borghese che ammirava la finezza psicologica ed il caldo incarnato dei volti. Dal 1628 assunse maggiore importanza la pittura religiosa; a questo periodo appartengono le grandi pale d’altare quali L’estasi di Sant’Agostino della chiesa di Sant’Agostino ad Anversa. Due dipinti di soggetto mitologico commissionati nel 1629 da Endymion Porter, agente di Carlo I, gli garantirono il successo presso la corte inglese. Nel 1632 si trasferì in Inghilterra, dove rimase fino alla morte. Il re Carlo I gli accordò una grossa pensione quale “principale pittore delle loro maestà”, e lo nominò cavaliere. La produzione di questi anni fu vastissima, più di quattrocento opere, soprattutto ritratti, tra i quali quelli celebri di Carlo I e di sua moglie Henrietta Maria.

Antonie Van Dyck morì a Londra il 9 dicembre 1641, nella sua casa di Blackfriars, e fu sepolto nella cattedrale di Saint Paul.

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