L’UCCELLO DI FUOCO – Igor Stravinskij

L’UCCELLO DI FUOCO

ESTRATTI

Diaghilev commissionò a Stravinskij questo balletto, che ottenne un grandissimo successo.

Questa prima opera importante di Stravinskij creata per la compagnia dci Balletti Russi di Diaghilev e rappresentata per la prima volta nel 1910 con il titolo L’Oiseau de feu. Il grande successo fina dalla prima diede vita a un nuovo capitolo nella  nella storia dcl balletto classico.

Fonte video – YouTube – François CHAUMEIL

Una storia di magia e incantesimi

La trama de L’uccello di fuoco è tratta da una leggenda tradizionale russa. Lo zarevic Ivan cattura il leggendario uccello di fuoco che gli dona una delle sue magiche piume in cambio della libertà. Ivan si avvicina al vecchio castello del re stregone Kastchei, che tiene prigioniere alcune fanciulle, tra le quali la principessa da lui amata. Catturato dai demoni, Ivan viene portato al cospetto di Kastchei che vuole tramutarlo in pietra. Agitando però la penna d’oro, Ivan fa giungere in suo soccorso l’uccello di fuoco che, dopo averlo salvato, lo porta verso un uovo gigantesco che racchiude l’anima di Kastchei. Ivan rompe l’uovo e tutti tornano liberi; l’uccello di fuoco congiunge infine il principe e la principessa e vola via.

La musica di questo balletto riprende il colorismo strumentale dcl maestro Rimsky-Korsakov e mostra l’autonomia ritmica e armonica di Stravinskij.

Nell’Introduzione le sonorità pacate degli archi, punteggiate dai cupi accordi dei legni e degli ottoni, creano un’aura di mistero e di attesa. Il suono stereo dei violini acuti prelude ad una struggente melodia, affidata al flauto e all’oboe.

La Danza dell’uccello di fuoco  ondeggia tremula come il piumaggio dell’uccello nei glissando dell’arpa e dei legni acuti.

Nell’incontro de L’uccello di fuoco e lo zarevic Ivan sono posti in primo piano i legni, che Stravinskij utilizzava frequentemente come strumento orchestrale.

Nella Danza delle Principesse e nel Rondò le fanciulla prigioniere di Kastchei volteggiano tra le mele dorate del giardino; ma ecco l’orchestra irrompere possente per annunciare la Danza infernale del Re Kastchei. I ritmi sincopati, abbinati all’uso dello xilofono e di altre percussioni, e i glissando dei tromboni fanno di questo brano la parte più vivace dell’intera partitura.

Annientato il potere di Kastchei, una Ninna nanna conduce al vivace Finale.
La musica aumenta d’intensità c di spessore orchestrale, in un crescendo entusiasmante di armonie e accordi brillanti e decisi, sottolineati dai timpani.

Igor Stravinskij (Lomonosov, 17 giugno 1882 – New York, 6 aprile 1971), è stato un compositore e direttore d’orchestra russo naturalizzato francese nel 1934, poi divenuto statunitense nel 1945. Ottenne anche grande fama come pianista e direttore d’orchestra, dirigendo spesso le prime delle sue composizioni. Scrisse un’autobiografia, Chroniques de ma vie, e un saggio teorico che racchiude una serie di lezioni tenute presso l’Università di Harvard nell’anno accademico 1939-1940 intitolato Poetica della musica.

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