RIGOLETTO – LA DONNA È MOBILE
In questa storia di una vendetta incompiuta, il Duca di Mantova é un dongiovanni incallito, disprezzato soprattutto dal suo giullare gobbo, Rigoletto.
Un marito tradito ha invocato una maledizione sul Duca e su Rigoletto: sul primo perché gli ha sedotto la moglie, sul secondo perché si e preso gioco di lui. Pronto a soddisfare i suoi piaceri in qualsiasi occasione, soprattutto con le mogli dei cortigiani, il Duca inganna e seduce anche l’ingenua figlia di Rigoletto, Gilda. In questa aria il nobile farfallone canta ciò che pensa del gentil sesso: perché mai dovrebbe preoccuparsi di ferire le donne?
Dopotutto, ‘La donna è mobile’. E intanto aspetta il compiersi della maledizione di un marito tradito.
La donna è mobile
Qual piuma al vento,
muta d’accento
e di pensiero.
Sempre un amabile,
leggiadro viso,
in pianto o in riso,
è menzognero.
La donna è mobile.
Qual piuma al vento,
muta d’accento
e di pensier!
È sempre misero
chi a lei s’affida,
chi le confida
mal cauto il cuore!
Pur mai non sentesi
felice appieno
chi su quel seno
non liba amore!
La donna è mobile
Qual piuma al vento,
muta d’accento
e di pensier!
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