E la favola continua a piacere e ad ispirare l’estro degli scrittori. Anche in tempi a noi assai vicini, anche nella nostra età chi in versi chi in prosa chi in lingua chi in dialetto scrive di animali, attribuisce loro vicende e comportamenti degli nomini, si abbandona alla immaginazione creativa o satireggia, così facendo, i costumi.
LA MOSCA E IL BOVE
Idelfonso Nieri
Una volta una mosca si posò sopra un corno di un bove, mentre questo bove tirava l’aratro. Passa intanto un moscone; la vede, e le domanda: – Che fai, mosca? – E quella tutta rimpettita: – Ariamo!
È una favola antichissima narrata con spirito moderno. La prima parte è, infatti, molto toscaneggiante sia nel linguaggio che nello spirito. Il significato della favoletta è talmente chiaro che, forse, la premessa iniziale l’appesantisce. Fedro ci aveva dato qualcosa di simile in una favoletta intitolata La mosca e la mula. La storiella è stata ripresa molte volte anche come motto di spirito; ciò ne dimostra la validità.
Dedicata ai politici, non a tutti, ma a tanti tanti tanti……
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