IL SOGNO DI OSSIAN – Jean-Auguste Dominique Ingres

IL SOGNO DI OSSIAN (1813)
Jean-Auguste Dominique Ingres (1780-1867)
Musée Ingres, Montauban, France
Olio su tela cm 348 x 275

.

In cima ad una montagna il vecchio Ossian è mestamente chinato sulla lira che accompagna i suoi canti dedicati ai compagni d’arme perduti e ai figli morti. Egli ormai è stanco, avvolto nella solitudine e nel nostalgico ricordo dei suoi cari che si materializzano, accalcati sulle nubi, alle sue spalle. In primo piano il padre Fingal avvolto nella sua armatura. Sullo sfondo il figlio Oscar, ucciso a tradimento, abbraccia la moglie Malvinia.
Il lamento dei morti è accompagnato dalla melodia delle lire suonate dalle giovani figlie del re delle nevi.
Il mondo terreno è riconoscibile grazie all’adozione di toni cromatici caldi, quello ultraterreno, popolato dai defunti, per i toni freddi.
È probabile che il prototipo di questo soggetto sia da rintracciare in un’opera perduta di Gros, di cui oggi resta solo un disegno, anche se il giovane Ingres dovette subire il fascino del malinconico quadro di Gérard del medesimo tema (Parigi, Musée National di Malmaison). Dal francese Ingres prende in prestito la drammatica figura di Ossian facendola sua, addolcendola, caricandola di una inquietante solitudine – cara alla poetica del sublime – che si vuole porre come esempio per la storia.

La bellezza formale dell’opera, la sensualità delle figure femminili sono senz’altro legate all’esperienza italiana di Ingres, in particolar modo allo studio dei manieristi toscani. È come se Ingres si fermasse a riflettere sulla possibilità di riutilizzo delle forme del passato, ma con un tono nuovo, legato a quello eroico del suo tempo.
Il sogno di Ossian è generalmente ritenuto dalla critica uno dei quadri più emblematici di Ingres, e per tale aspetto molto caro alla poetica surrealista d’inizio secolo.

Il quadro, all’origine di forma ovale, fu commissionato ad Ingres durante il suo soggiorno romano da Napoleone, destinato a decorare il soffitto della sua camera da letto nel Palazzo del Quirinale a Roma. Il dipinto nel 1835 ritornò di proprietà all’artista che, dopo aver eseguito alcune modifiche in collaborazione con il suo allievo Raymond Balze, nel 1867 lo donò alla sua città natale dove si trova tutt’oggi.
Del quadro restano alcuni disegni preparatori oggi conservati al Museo Ingres e al Louvre, nonché un acquerello relativo alla prima idea sul tema (Montauban, Collezione privata) e un altro al Fogg Art Institut di Cambridge (Stati Uniti).

 

Il mito di Ossian

 

Nel 1760 lo scrittore scozzese James Macpherson pubblicò ad Edimburgo alcuni brani tratti dai Canti di Ossian, antico bardo gaelico del III secolo dopo Cristo, che, secondo le sue dichiarazioni, egli aveva raccolto in alcuni paesini della Scozia. L’opera fu completata negli anni successivi con la pubblicazione di Fingal (1761) e Temora (1763). Il poema incontrò immediatamente un grande successo, che non si placò nemmeno quando si venne a conoscenza che Macpherson aveva montato uno dei più grossi bluff letterari del secolo.
Infatti non si trattava dell’originale opera gaelica, bensì di un collage di canti popolari scozzesi legati abilmente dallo scrittore.
L’opera nel 1776 apparve anche in Francia, tradotta da Pierre Letourneur. Napoleone Bonaparte l’amò così tanto da scegliere il tema ossianico per la decorazione della sua residenza di campagna, la Malmaison, commissionando a Girodet e Gérard due grandi dipinti che narrano il mito di Ossian.

.

OSSIAN (1801)
François Gérard (1770-1837
Malmaison di Parigi
Tela cm 184,5 x 194,5

VEDI ANCHE . . .

LA BAGNANTE DI VALPINÇON – Jean-Auguste Dominique Ingres

ODALISCA CON LA SCHIAVA – Jean-Auguste Dominique Ingres

BAGNO TURCO – Jean-Auguste-Dominique Ingres

IL SOGNO DI OSSIAN – Jean-Auguste Dominique Ingres

OSSIAN – FRANÇOIS GÈRARD

RITRATTO DI MADEMOISELLE RIVIERE – Jean-Auguste Dominique Ingres

.