BAGNO TURCO – Jean-Auguste-Dominique Ingres

BAGNO TURCO (1859-1863)
Jean-Auguste Dominique Ingres (1780-1867)
Tela applicata su tavola diametro cm 198
Museo del Louvre, Parigi

Questo tema trovò compimento negli anni intoro al 1860, dopo che Ingres ne aveva fatto oggetto di studio quasi ininterrotto per tutta la vita. L’artista ormai vecchio ripercorre nel dipinto le tappe della sua lunga esperienza pittorica. Vi si vede una ripresa evidente della Bagnante di Valpinçon (1808) per la figura di suonatrice messa di schiena in primo piano: nel Bagno turco il tema inseguito a lungo della effigie della bagnante trova splendido compimento. Il soggetto è ispirato alle descrizioni degli harem orientali riportate nelle lettere di Lady Montague, ambasciatrice d’Inghilterra nel regno ottomano, pubblicate in edizione francese nel 1805. Sappiamo che Ingres si appassionò notevolmente alla lettura di questo documento, e ne trascrisse dei passi nei suoi quaderni. Fra questi il documento datato 1° aprile 1717, riporta la descrizione di un “Bagno turco ad Adrianopoli” e diviene la fonte principale alla quale Ingres si ispira per la esecuzione del suo capolavoro.

Il dipinto ebbe una storia molto movimentata. Acquistato da Napoleone III nel 1859, appena un anno dopo veniva restituito all’artista a causa dell’avversione dimostrata dalla consorte dell’acquirente nei confronti del soggetto della tela; Ingres riprese il dipinto e donò in cambio un autoritratto del 1804. Risalgono a questo periodo le modifiche apportate all’opera dal suo autore: la tela rettangolare divenne rotonda, vennero aggiunti la bagnante seduta sul bordo della piscina, il tavolino in primo piano e fu creata la nicchia con il grande vaso; infine fu ingrandita la porta sullo sfondo. Ingres lasciò inoltre interrotta la continuazione della scena ai margini, come si può notare nella figura in basso a destra, della quale non si scorge che la testa.

Il “tondo”

Questo termine (dall’abbreviazione di “rotondo”) indica i dipinti di forma circolare il cui uso ebbe grande fortuna in età rinascimentale. Molti artisti hanno realizzato opere con questo formato, tra di essi ricordiamo: Domenico Veneziano (Adorazione dei Magi), Filippo Lippi (Adorazione dei Magi), Botticelli (Madonna del Magnificat), Michelangelo (Sacra Famiglia), Hieronymus Bosch (Il figliol prodigo). Se anche Ingres sceglie la raffigurazione in “tondo” (il Bagno Turco è ultimato nel 1859, ma solo l’anno successivo il pittore decide di inscrivere quest’opera in una forma circolare) ciò è dovuto con molta probabilità ad una sorta di omaggio a Raffaello, di cui Ingres aveva avuto modo di ammirare i dipinti durante il suo primo soggiorno a Roma. Raffaello è stato infatti uno degli artisti che riuscirono a dare al «tondo» la sua disposizione più completa e più perfetta: ne sono esempi indiscutibili la Madonna della seggiola (Palazzo Pitti, Firenze) e la Madonna d’Alba (Washington).
Tuttavia la forma circolare scelta da Ingres per il Bagno turco non esprime soltanto la sua ammirazione per Raffaello; ma viene utilizzata anche per sottolineare, come per risonanza, il modellato flessuoso, la ricerca incessante dell’arabesco e della sinuosità. “Bisogna modellare in forma rotonda”, egli affermava, e questo modellato sarà ammirato da grandi artisti di epoche successive. come Gauguin, Picasso e Matisse.

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