ODALISCA CON LA SCHIAVA – Jean-Auguste Dominique Ingres

ODALISCA CON LA SCHIAVA (1842)
Jean-Auguste Dominique Ingres (1780-1867)
Walter Gallery, Baltimora
Olio su tela cm 76 x 105

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Datata e firmata, la tela segue di poco il quinquennio di direzione di Ingres dell’Accademia di Francia a Roma. L’Odalisca è una ulteriore testimonianza del grado raggiunto dal pittore nelle sue ricerche: il colore è solo un accessorio del quadro, la linea è l’elemento portante che ne determina il ritmo e ne evidenzia le forme. Lo stimolo della moda orientale ha coinvolto ancora una volta, totalmente, Ingres, che ha tratto il soggetto da miniature persiane, con l’aggiunta di qualche elemento “occidentalizzante”, che rende più difficile la ricerca di una precisa fonte iconografica.

L’Odalisca riprende abbastanza chiaramente il Nudo di donna assopita, detto anche la Dormiente di Napoli, eseguito da Ingres nel 1808 ed oggi distrutto. L’opera, commissionata da Carolina Murat, sorella di Napoleone, ci è nota grazie ad una serie di studi, il più famoso dei quali ancora conservato al Victoria and Albert Museum di Londra. La figura della Odalisca del 1842 ricalca perfettamente, sia nelle forme che nella posizione sdraiata con l’avambraccio destro sollevato sopra il capo, la Dormiente del 1808.
Ingres stesso confermerebbe parzialmente una tale derivazione in una lettera all’amico Gatteaux del 7 dicembre 1840, in cui dichiara di aver utilizzato disegni “in assenza del modello vivente”, forse, appunto, quelli relativi all’opera napoletana. Delle due versioni del dipinto (Cambridge e Baltimora) esistono numerosi disegni che testimoniano il grande interesse di Ingres per il soggetto: nove, relativi alla schiava musicista, sono al Museo di Montauban; uno, posteriore, eseguito a china, si trova a Parigi; infine uno al British Museum di Londra.

L’opera rappresenta una replica variata della tela a stesso soggetto, conservata a Cambridge (Massachusetts), al Fogg Art Museum. Nell’esemplare di Cambridge la balaustra introduce ad un interno e ci priva dell’incantata visione del giardino con il lago dei cigni, che dona tutta un’altra luminosità e lucentezza alla scena della tela di Baltimora. Inizialmente il dipinto appartenne alla collezione di Guglielmo I di Württemberg, per il quale venne eseguito. Dopo essere passato nelle più prestigiose raccolte private tedesche, pervenne, nel 1925, a quella del milionario americano Henry Walters, a Baltimora, oggi aperta al pubblico.

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ODALISCA CON LA SCHIAVA (1839-1840)
Jean-Auguste Dominique Ingres (1780-1867)
Fogg Art Museum, Cambridge 
Olio su tela cm 72 x 100

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Il secondo soggiorno romano

Nel 1834 Ingres espose al Salon Il Martirio di San Simpriano (Cattedrale di Autun). La grande pala di altare fu accolta con freddezza dalla critica. Ingres ne fu addolorato e preferì allontanarsi per un po’ di tempo da Parigi, città che sentiva ostile. Egli chiese ed ottenne il posto di direttore all’Accademia di Francia a Roma, succedendo nella prestigiosa carica al maestro Horace Vernet. Qui egli lavorò dal 1835 al 1840, seguito da uno stuolo di allievi; ebbe modo di approfondire la sua visione artistica ed allo stesso tempo di imprimere un rinnovato impulso culturale alla Scuola. Il suo lavoro si incentrò nella istituzione di un corso di archeologia, di una biblioteca specializzata di arte e di musica, senza dimenticare la promozione di varie attività culturali e concerti. Qui a Roma Ingres riprese a dipingere e portò a compimento la Odalisca con la schiava, che gli valse nel 1840 un trionfale rientro in patria, dove si moltiplicarono le commissioni.

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Uno studio del dipinto risalente al 1808, oggi conservato al museo Ingres di Montauban

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