LA MORTE DELL’AVARO – Hieronymus Bosch

LA MORTE DELL’AVARO (1490-1500 circa)
Hieronymus Bosch (1450 circa – 1516)
Olio su tavola cm 92,6 x 30,8
National Gallery, Londra

Un arco gotico inquadra una camera da letto con il soffitto in legno. Davanti a una colonna si trovano alcuni attributi cavallereschi tenuti da un diavolo incappucciato. Al centro un uomo anziano di profilo vestito di verde sta in piedi in fondo al letto, piegandosi su un forziere aperto. Il vecchio tiene nella mano destra due monete d’oro prendendole da una borsa che gli porge un diavoletto nascosto nella cassa; con la sinistra invece tiene un rosario e un bastone.
Lo stesso vecchio viene rappresentato, sempre di profilo, a letto come un uomo emaciato, a torso nudo con una papalina nera in testa. Un angelo dalle bianche ali indica al morente un crocifisso posto davanti a una finestra ogivale, in alto a sinistra, da cui un raggio di sole raggiunge l’uomo.
Un demone offre allo stesso uomo una borsa di soldi. Un altro demone, che tiene una lampada di carbone ardente, fa capolino dal baldacchino del letto. La morte, uno scheletro vestito di bianco, apre la porta, tenendo la lunga freccia della mortalità.
Lo stile del dipinto di Bosch ricorda le opere di Robert Campin e di Rogier Van der Weyden, ma l’irrealtà dello spazio e l’atmosfera irrazionale da incubo sono il riflesso di tempi nuovi densi di inquietudine e di incertezze. Forse parte di un polittico, oggi non identificabile, La Morte dell’avaro è stata eseguita da Bosch probabilmente negli anni Novanta: l’opera infatti richiama l’Altare di Santa Giulia (Venezia, Palazzo Ducale) realizzato dal pittore poco prima del viaggio in Italia.

Appartenuto intorno al l926 a J. Massey e poi al Barone Joseph Van der Elst, il quadro è entrato nella Collezione Kress nel 1951. Da lì è passato alla National Gallery di Washington tramite il lascito della famiglia.
Le indagini tecniche svolte in questa sede hanno rilevato che la superficie del colore, molto sottile, chiara e luminosa, è stata data su una preparazione a gesso. La foto a raggi infrarossi mostra che l’uomo morente inizialmente sollevava con la sinistra una coppa che avrebbe dovuto coprire l’angolo superiore sinistro del cuscino.

Alcune ipotesi sul significato del quadro

Svariate sono state le interpretazioni del quadro di Washington, la cui lettura non è certo facile. Dapprima è stato pensato che si trattasse della morte di un avaro al colmo della sua ricchezza: gli angeli e i diavoli si disputerebbero la sua anima. Questa proposta e stata in seguito corretta: in realtà l’uomo, in punto di morte, è combattuto nella cruciale scelta fra il denaro, che gli porge il diavolo, e il crocifisso mostrato dall’angelo. Tale esitazione è la stessa che ha accompagnato tutta la sua vita. Vediamo infatti che lo stesso uomo moribondo nel letto è rappresentato in salute in primo piano: egli è indeciso fra i beni materiali, rappresentati dal forziere aperto, e quelli spirituali, ricordati dal rosario che tiene in mano. Anche se questa è l’ipotesi più accreditata, recentemente si è visto nel quadro di Washington la rappresentazione della parabola del Vangelo di San Luca (XVI) sul cattivo amministratore, identificabile con l’uomo in primo piano, con i beni dei debitori del suo padrone, e poi sul letto di morte, dove illuminato dalla luce di Cristo si difende dal diavolo.

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