DEI DELLA PESTE – Rainer Werner Fassbinder

DEI DELLA PESTE

Titolo originale – Götter der Pest
Genere – Drammatico
Regia  – Rainer Werner Fassbinder
Soggetto – Rainer Werner Fassbinder
Sceneggiatura – Rainer Werner Fassbinder
Produttore – Rainer Werner Fassbinder
Fotografia – Dietrich Lohmann
Montaggio – Rainer Werner Fassbinder (accreditato con lo pseudonimo di Franz Walsch), Thea Eymèsz
Musiche – Peer Raben
Paese di produzione – Germania Ovest
Anno 1970
Durata 91 minuti
Dati tecnici Bianco/Nero

Interpreti e personaggi
Harry Baer: Franz
Hanna Schygulla: Joanna
Margarethe von Trotta: Margarethe
Günther Kaufmann: Günther
Carla Aulaulu: Carla
Micha Cochina: Joe

Dei della peste costituisce una specie di continuazione di L’amore è più freddo della morte. Identici i nomi dei personaggi, soprattutto identico è il clima oppressivo e l’aura di “falsa ideologia” che circonda questi malviventi troppo simili a personaggi di un film.

 Fonte video: YouTube – Marco Enoddo

Franz, appena uscito di prigione, torna a frequentare i vecchi ambienti. Si reca innanzitutto da Johanna, la sua vecchia amante, ora cantante in un night-club. Ma Franz cerca Marian, suo fratello, attraverso il quale vuole rientrare nel giro. Inoltre, la sua relazione con Johanna si deteriora quasi subito: Franz avverte che la possessività della donna minaccia la sua indipendenza e si sente offeso nel suo ruolo maschile quando Johanna si offre di mantenerlo. La lascia. Incontra Margarethe, una ragazza più disponibile e remissiva.

Franz ha scoperto nel frattempo che Marian è stato ucciso perché “ha cantato”.
Conosce anche il nome dell’assassino: Günther “il gorilla”, un suo vecchio amico. Ma quando lo incontra per caso in una strada non sembra provare alcun sentimento di vendetta, come se Günther non avesse fatto altro che eseguire una sentenza. I due si abbracciano felici (forse questo è l’unico momento emotivamente rilevante del film) e iniziano un ménage a trois nell’appartamento di Margarethe, che è completamente dipendente da Franz.

Mentre Johanna continua a sperare di riavere Franz con sé, fanno la loro comparsa un commissario di polizia sulle tracce di Günther una misteriosa venditrice di riviste porno, la quale sembra sapere tutto di tutti. Franz e Günther, in compagnia di Margarethe, vanno a trovare un vecchio gangster, Joe, ritiratosi in campagna, per proporgli una rapina. Joe rifiuta e, alla reazione violenta degli altri, li stende a terra nel corso di una rissa. Ma anche questo sanguinoso diverbio viene subito ricomposto in un clima di cameratismo macho.

Günther e Franz organizzano la rapina, ma Johanna, avvertita dalla venditrice di riviste, passa l’informazione al commissario per lo stesso morivo per cui, in L’amore è più freddo della morte, tradiva Franz. Nel corso della rapina il poliziotto colpisce a sangue freddo i due banditi e un testimone, la cui morte egli fa ricadere su Franz. Ma Günther non è morto.
Ferito e sanguinante si reca a casa della venditrice di riviste e la uccide perché ha fatto la spia; dopodiché muore anche lui. Margarethe e Johanna presenziano insieme al funerale di Franz.

Nonostante il soggetto sia più sviluppato e articolato che nel film precedente, Dei della peste è un film meno riuscito. È ancora più “nero” (un’affermazione da prendersi alla lettera: il film è buio e notturno in contrasto stridente con L’amore è più freddo della morte), ma presenta un gioco troppo scoperto sul versante del remake intellettualistico. Pur continuando ad essere dei disperati e delle vamp da quattro soldi, gli uomini e le donne di Dei della peste sono diventati, se possibile, ancora più tetri e negativi. Accettano il male in maniera fatalistica ed ogni scarto violento del racconto rientra subito in una monotona serie di gesti ripetuti. Abbandonati senza speranza a se stessi, sono relitti che galleggiano fino al naufragio finale. E questa volta Franz non sfugge alla vendetta di Johanna che, peraltro, non è nemmeno consapevole di ciò che sta facendo. Il personaggio più riuscito appare Margarethe: una ragazza semplice, fuori dal “giro”, istericamente innamorata di Franz e insieme impotente. Pur avendo qualche pretesa di classe, arreda la casa con incredibili ritratti kitsch di Ludwig di Baviera.

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