HONORÉ DE BALZAC – Vita e opere

 

Honoré de Balzac
Honoré de Balzac nacque a Tours, piccolo centro di provincia non molto distante da Parigi, il 20 maggio 1799, da una famiglia originaria del Mezzogiorno della Francia.

Cresciuto durante il turbinoso periodo delle guerre napoleoniche, il giovane Balzac fece studi mediocri, che compensò in qualche modo con abbondantissime ma disordinate letture.
Venuto a Parigi nel 1816 per seguirvi gli studi di giurisprudenza, entrò ben presto come commesso in uno studio d’avvocato, a ciò costretto anche dalla necessità di guadagnarsi da vivere, la sua famiglia essendo di condizioni piuttosto modeste; ma in questo ambiente, studiando sul vivo i più vari tipi di umanità, ebbe modo di fare esperienze preziose, che utilizzerà in seguito nella sua opera di romanziere.
Dopo aver tentato senza fortuna la carriera dell’autore drammatico, ottenne un promettente successo come romanziere, il che lo indusse ad abbandonare il diritto per la letteratura.
Una speculazione mal riuscita – l’acquisto di una stamperia, in seguito fallita – lo costrinse a contrarre dei debiti che gli amareggiarono l’esistenza, impedendogli anche nei momenti di maggiore successo di raggiungere l’agiatezza economica cui anelava. Ne resterà come un ricordo in tutta la sua opera, ove il tema del denaro e della miseria in tutti i suoi aspetti, le sue sfumature e i suoi significati ritorna come una ossessione.
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Busto di Balzac – Opera di Auguste Rodin
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Balzac raggruppò la sua vastissima produzione romanzesca sotto il titolo generale di Commedia Umana. Egli concepì infatti I’ardito disegno di dare del mondo del suo tempo, in una serie di quadri successivi, una rappresentazione completa ed esauriente, avente come cardine lo studio dell’uomo, analoga a quella che del mondo dell’al di la aveva dato, molti secoli innanzi, Dante, il grande scrittore fiorentino ed egli è certamente riuscito a scolpire in modo indimenticabile, nei suoi principali caratteri, vizi e virtù, la società francese della prima metà del secolo XIX.
Ma egli non è solo uno storico del costume, è soprattutto un grande artista, ed è la profondità del suo genio che assicura alla sua opera un valore universale e ne garantisce la durata: essa gli ha permesso di dare ad alcuni dei suoi personaggi meglio riusciti un valore simbolico, di rappresentanti di tutta una categoria dell’umanità: così l’avaro ad esempio, l’ambizioso, e così via, dipinti da una penna che sa essere tagliente come un bisturi e incisiva come uno scalpello.
Vissuto nel periodo in cui il romanticismo era al suo apogeo, Balzac tuttavia non è romantico: egli sa trarre la sua ispirazione dalla vita quotidiana apparentemente più scialba, di cui sa comprendere la tragicità nascosta e che trasfigura in una rappresentazione drammatica che non rifugge dallo spettacolo della sofferenza e della miseria: dal duro volto, cioè, della verità.
Logorato da un lavoro intensissimo, Balzac morì a Parigi, a soli cinquantun anni di età, il 18 agosto 1850.
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Caricatura di Balzac disegnata da Nadar nel 1850
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