POLITTICO DI GAND (Adorazione dell’Agnello Mistico) – Jan Van Eyck

POLITTICO DI GAND (Adorazione dell’Agnello Mistico) (1426-1432)
Jan Van Eyck (1390 circa – 1441) Pittore fiammingo
Olio su tavola cm 350 x 223 (chiuso) – cm 350 x 461 (aperto)
CATTEDRALE DI SAN BAVONE, GAND

Il polittico di Gand è una grandiosa e complessa “macchina d’altare” formata da dodici tavole di legno di quercia, di cui le otto costituenti le ante apribili sono dipinte su entrambe le facce.
A sportelli chiusi l’opera presenta nelle lunette superiori quattro figure di profeti e sibille, sotto i quali si trova l’Annunciazione, divisa in quattro riquadri e ambientata in un interno fiammingo con una bifora aperta sul paesaggio e una nicchia dalle forme gotiche con bacile in rame e asciugatoio. Nel registro inferiore troviamo ai lati i ritratti dei committenti, Joos Vyd e Isabelle Borluut, inginocchiati e in preghiera, mentre al centro si stagliano le figure di San Giovanni Battista e di San Giovanni Evangelista, dipinte a monocromo con l’intento di evocare delle statue poste entro le nicchie trilobate. Questo forse per accentuare il contrasto con i ritratti dei devoti, realistici e vivi, descritti minuziosamente nei volti con verità epidermica. Aprendo le ali del polittico troviamo in alto la figura del Dio Padre, affiancato dalla Vergine e dal Battista e da gruppi di angeli musici e cantori; chiudono le estremità Adamo ed Eva e piccoli monocromi con storie di Caino e Abele.
Al centro della fascia inferiore è la scena più importante dell’opera, l’Adorazione dell’Agnello Mistico, ai lati della quale sono rappresentate in quattro scomparti le schiere dei devoti: i giudici integri (copia dall’originale trafugato nel 1934), i cavalieri di Cristo, gli eremiti e i pellegrini. Nell’Adorazione dell’Agnello, Van Eyck propone un paesaggio fantastico e luminoso, ricco di notazioni naturalistiche, realizzato secondo i medesimi criteri di visione analitica della realtà che egli applica anche nella rappresentazione degli interni e degli oggetti, nonché dei volti dei personaggi che ritrae. La rappresentazione dello spazio non si basa sulle regole della prospettiva lineare, teorizzate e impiegate in quegli stessi anni a Firenze da Brunelleschi, Masaccio e Donatello, ma è resa per mezzo di accorgimenti tratti da osservazioni empiriche. Il polittico divenne subito, e rimase a lungo, un grande esempio per tutti i pittori fiamminghi che lo ammirarono soprattutto per la qualità delle sfumature e per l’estrema raffinatezza con cui è usata la tecnica a olio.

Il polittico è conservato nella cappella di Joos Vyd, nel deambulatorio meridionale della cattedrale di San Bavone a Gand. L’opera fu iniziata da Hubert Van Eyck che la lasciò incompiuta alla sua morte, il 18 settembre 1426. Ripresa da Jan, fratello minore di Hubert, fu portata a termine nel 1432. La critica ha sottolineato il carattere eterogeneo del polittico aperto. Forse la scena dell’Adorazione dell’Agnello fu iniziata da Hubert e completata da Jan con molti cambiamenti, mentre le tre grandi figure superiori spettano probabilmente al primo dei due fratelli. Tutto il resto sarebbe stato eseguito da Jan van Eyck nel momento in cui si decise di aggiungere gli sportelli laterali.

La misteriosa iscrizione

Sulla cornice inferiore del polittico, visibile ad ante chiuse, si legge una quartina in esametri che ricorda il nome dei due pittori fiamminghi e del committente. Queste le parole: “Il pittore Hubert van Eyck, del quale non si trovò il maggiore, cominciò questo lavoro; Jan, secondo nell’arte, lo portò a compimento per la preghiera di Joos Vyd. Il 16 maggio vi invita con questo verso a contemplare l’opera”. Alcune lettere vi sono dipinte in rosso e queste sommate fra loro danno la data 1432, anno del completamento del polittico.

Il polittico di Gand chiuso

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